Sono iniziati i lavori di contenimento e consolidamento dell’alveo del fiume Tordino. Dopo gli interventi di ricostruzione degli argini nell’ultimo tratto, che va dal ponte della statale Adriatica sino all’altezza della foce, il Genio Civile ha dato incarico alla ditta appaltatrice di ricostruire e mettere in sicurezza la zona all’altezza dell’area industriale di Mosciano, in prossimità della rotonda di Grasciano che innesta con la Teramo-mare.
Dopo aver deviato il corso del fiume per consentire agli operai di realizzare una sorta di pavimentazione con pietrisco fissato con rete metallica, del tutto simile alle grosse gabbionate, è iniziata la fase della ricostruzione dell’alveo e degli argini. Le opere interesseranno un tratto di circa 300 metri.
Creato anche uno scalino morbido che in qualche modo abbia la funzione di tamponare la forza erosiva del fiume in caso di piena. Tutta l’operazione, che ha un costo superiore ai 500mila euro, dovrebbe andare avanti ancora per un mese circa, se le condizioni meteo reggeranno. Ruspe, camion e operai sono in azione sin dalle prime luci dell’alba per accelerare i tempi. Negli ultimi tre anni il Tordino ha spazzato via in diversi punti i vecchi argini, erodendo anche terreni coltivati a frumento. Nel marzo del 2011 e successivamente a novembre e a dicembre dello scorso anno le situazioni più difficili. Tre anni fa il fiume esondò all’altezza del bivio per Cologna Paese e solo dopo 24 ore dalla cessazione delle piogge il livello delle acque si abbassò, evitando disagi più seri alle abitazioni della zona.
Intanto, il Comune di Roseto è in attesa di conoscere quando inizieranno i lavori di messa in sicurezza dell’argine a ridosso della vecchia discarica di Coste Lanciano che nelle precedenti alluvioni, dopo essere stata erosa dal fiume, ha scaricato in mare tonnellate di plastica. Rappresenta ancora oggi un rischio ed è una bomba ad orologeria, pronta ad innescarsi alla prossima piena se non verranno adottati dei provvedimenti.