Per la prima volta il Governo italiano decide di affrontare la delicata questione legata alla direttiva Bolkestein con la discussione dell’emendamento presentato da Fratelli d’Italia.
A Roseto i balneari abruzzesi, sostenuti anche dagli amministratori delle località costiere, si sono ritrovati all’Hotel Bellavista per fare il punto della situazione.
Il futuro dei concessionari di aree demaniali resta un’incognita. Tra le altre cose, questa situazione di stallo apparente pone gli stessi balneatori a non prendere in considerazione eventuali investimenti, tenuto conto che correrebbero il rischio, come ha sancito il Consiglio di Stato, di perdere le concessioni dal primo gennaio 2024.
All’incontro di Roseto con i concessionari demaniali abruzzesi, promosso dal Sindacato Italiano Balneari, erano presenti Riccardo Padovano, presidente regionale del Sib e Simone Battistoni, vice presidente nazionale.
Il grido d’allarme che è stato lanciato è chiaro: 30mila imprese italiane, il 75 per cento delle quali a conduzione familiare, rischiano di perdere le concessioni e quindi gli investimenti fatti in anni di sacrifici.
Padovano punta il dito soprattutto contro il Governo di Mario Draghi. La battaglia andrà avanti e vedrà i balneari italiani sostenersi a vicenda. Perché ci sono modelli di turismo balneare che hanno storia e tradizione che non possono essere cancellati dalla direttiva Bolkestein.