Altre tensioni nel teramano tra un’azienda e lavoratori

Teramo. Una lunga trattativa portata avanti questa mattina nella sede della Provincia non è servita ad evitare la fine. Si è chiuso con un mancato accordo il tentativo di mediazione sulla vertenza Crudi D’Italia, azienda specializzata nella lavorazione di carni suine con uno stabilimento a Colledara.

L’azienda, dopo essersi avvalsa di un periodo di cassa integrazione, è stata ammessa a concordato preventivo con un piano di ristrutturazione pluriennale del debito ed ha avviato la procedura di licenziamento collettivo per 53 lavoratori.

Questa mattina, al tavolo delle relazioni industriali seguito da Pierluigi Babbicola con l’intervento del presidente Di sabatino, I sindacati hanno manifestato “forte dissenso nei confronti della proprietà che, con questa decisione pone fine ad una ulteriore, importante realtà produttiva in un’area della provincia priva di alternative occupazionali. I sindacati, inoltre, hanno ricordato la indisponibilità dell’Azienda rispetto a specifiche proposte” come quella riguardante: “la possibilità di trasferimento di azienda ad altro soggetto imprenditoriale”. I sindacati, infine avevano proposto un incentivo all’esodo “a parziale ristoro del trauma derivante dalla perdita del posto di lavoro”. Proposte ritenute irricevibili dall’azienda.

“Un mancato accordo che suscita rammarico perché ancora una volta si tratta di aziende che hanno sede e direzione in altre regioni e che, in un momento di crisi, tagliano fuori la realtà produttiva teramana” ha commentato il presidente Di Sabatino.

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