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Roseto, caccia al piromane di Colle Magnone. Ipotesi sull’uso di petardi per incendiare le vecchie querce NOSTRO SERVIZIO


Dove un tempo venivano coltivate liquirizie oggi appare questo paesaggio sul versante est di Colle Magnone. Una macchia nera e un sottobosco alle pendici in parte divorato dalle fiamme che ieri hanno avvolto questo lembo di terra.

E se il rogo non si è propagato oltre è merito dei vigili del fuoco di Roseto, entrati subito in azione per circoscrivere l’incendio, merito anche di proprietari di terreni circostanti che hanno azionato le piogge di irrigazione dei campi e steso i tubi per attingere l’acqua dalle condotte del consorzio per bagnare la vegetazione circostante impedendo alle lingue di fuoco di andare oltre.

L’origine è senza dubbio dolosa e ad incendiare le vecchie querce e il canneto sarebbe stato un piromane che avrebbe innescato il fuoco utilizzando con ogni probabilità un razzo o dei petardi che si usano in occasione delle feste.

Alcuni testimoni avrebbero udito intorno alle 8 di ieri mattina degli spari, del tutto simili a dei mortaretti. Per il sindaco Sabatino Di Girolamo, che ha assistito alle operazioni di spegnimento, si è trattato di un vero e proprio attentato nei riguardi della Riserva Naturale del Borsacchio. Il fuoco, infatti, è stato appiccato in piena area protetta.

Si è temuto per l’ulivo millenario, distante appena 300 metri dal luogo dell’incendio. In questa zona, poi, c’è anche un’area di servizio con distributore di carburanti. Il peggio è stato evitato anche perché i terreni circostanti e gran parte di Colle Magnone erano stati arati dopo la mietitura del grano.

Altrimenti si sarebbe registrata una devastazione. Ora è caccia al piromane. Sull’episodio stanno indagando i carabinieri della stazione di Roseto, sul posto per gli accertamenti, che attendono di conoscere anche la relazione dei vigili del fuoco. Le fiamme si sarebbero sviluppate in un punto ben preciso, per poi propagarsi lungo la vegetazione risalendo l’area collinare non arata. Necessario l’intervento di un elicottero per i lanci d’acqua sui focolai.