Futuro incerto per i 34 dipendenti della Di.Ba. Metalli di Giulianova che questa mattina si sono ritrovati in assemblea dinanzi ai cancelli dell’azienda su iniziativa di Cgil, Cisl e Uil che stanno seguendo l’evolversi della situazione giudiziaria della ditta.
Nello scorso mese di giugno il socio di maggioranza della Di.Ba. Metalli è stato arrestato, assieme ad altre 8 persone, perché coinvolto in una maxi inchiesta della Procura di Chieti su un presunto traffico illecito di rifiuti e presunte emissioni di fatture per operazioni inesistenti. Conti correnti bloccati, sequestro dell’azienda e lavoratori senza stipendio.
Recentemente c’è stato il dissequestro dei capannoni ma la vicenda è ancora piuttosto complicata sotto l’aspetto giudiziario con le maestranze che ad oggi hanno percepito una sola mensilità, quella di giugno.
C’è preoccupazione ma anche grande compostezza tra i 34 dipendenti della Di.Ba. Metalli, un’azienda sana con tante commesse ma che all’improvviso è stata risucchiata nel vortice giudiziario che ha coinvolto il socio di maggioranza.
I lavoratori senza uno stipendio da 2 mesi attendono notizie dalle organizzazioni sindacali che hanno preso in mano la situazione per trovare il giusto canale per arrivare a quegli ammortizzatori sociali che diano alle maestranze garanzie dal punto di vista economico.
I sindacati il 22 luglio scorso hanno inviato una richiesta al tribunale per sollecitare quanto meno il pagamento di giugno. Le maestranze temono comunque per il loro futuro.