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Pineto, il sindaco Verrocchio interviene sul caso della carrozzina negata

La notizia è di quelle che fa star male: ad un disabile pinetese è stata negata, dalla ASL di Teramo, la fornitura di una carrozzina elettrica per uso esterno perché, secondo il DM Ministero della Sanità del 27 agosto 1999, n. 332, la stessa è “prescrivibile ad adulti invalidi e minori di anni 18, non deambulanti, per uso su reti viarie con asperità o pendenze tali da comportare un impegno severo egli organi meccanici ed elettrici”, ed abitando il soggetto richiedente a Scerne di Pineto, località situata in pianura, l’ausilio alla deambulazione non sarebbe dovuto.

La famiglia del disabile, un trentaseienne affetto dalla nascita da tetraparesi spastica, obietta che la tipologia di carrozzina è necessaria per la piena autonomia del figlio, e che il quartiere dove abitano è collegato ad altre zone della città per mezzo di sottopassi con notevole pendenza, per cui la fornitura di una carrozzina elettrica, tra l’altro dotata di sistemi di illuminazione e segnalazione che ne permettono l’utilizzo in sicurezza anche nelle ore serali, è indispensabile per permettere al giovane di spostarsi autonomamente per le vie della città.

Sullo spinoso argomento è intervenuto il Sindaco di Pineto, Rober Verrocchio, che in un post pubblicato ieri su facebook ha assicurato: “Ho letto anche io il caso del ragazzo di Scerne a cui è stata negata la carrozzina con le luci. Questa mattina ho chiesto di parlare con il direttore generale della Asl per cercare di risolvere la questione. Poter uscire in autonomia anche la sera, per chi non può camminare, è un diritto, non un vezzo.”

Un intervento, quello del primo cittadino, che, si spera, potrebbe risolvere il problema. Resta il fatto che, sempre più spesso, le norme, per il loro carattere generale, non tengono conto delle esigenze dei singoli individui creando situazioni di disagio che il buon senso potrebbe far superare.