Giulianova, percorsi lungofiume usati come discariche (abusive)

Giulianova. Avrebbe dovuto essere un percorso ciclabile che, utilizzando la viabilità esistente, univa la frazione di Colleranesco al mare. Almeno è quanto indica un bel cartello segnaletico, installato anni da fa da Legambiente alla foce del Tordino, che indicava un suggestivo itinerario, dove erano state anche organizzate escursioni in bicicletta per far conoscere le potenzialità del percorso.

E il collegamento è anche compreso nel Piano d’Area della Media e Bassa Valle del Tordino, dove è previsto un percorso ciclabile che collega Giulianova con Teramo, con tanto di parco fluviale alla foce del Tordino, dove alcuni volontari, da mesi, cercano di ricreare le condizioni ideali per l’avifauna, sforzi purtroppo resi vani dai lavori per la sistemazione idraulica del fiume, lavori fortemente criticati dalle associazioni ambientaliste.

Ma l’idea suggerita dal cartello è presto stata dimenticata, e il percorso, adesso, viene utilizzato per scaricare abusivamente ogni tipo di pattume, dai residui di cantiere ai vecchi mobili, arrivando fino alla zona dell’ex Saig, dove il degrado regna sovrano.

Eppure basterebbe poco per attrezzare un percorso per bici, cavalli, nordic walker, in un ambito di particolare bellezza, dove si possono ammirare scorci del Gran Sasso pur essendo a due passi dal mare. Un percorso che sarebbe anche utile ai cittadini dei quartieri di Colleranesco e Villa Pozzoni per recarsi al mare in bicicletta, senza correre il rischio di percorrere la trafficata SS80, e potrebbe unire la morente zona industriale con il litorale, favorendo l’insediamento di strutture ricreative e turistiche che si avvantaggerebbero di un percorso ciclabile che conduce al mare in pochi minuti.

Ma di questa ottima idea rimane solo un cartello, seminascosto tra erbacce e rifiuti, e cumuli di immondizia. Eppure basterebbe poco, veramente poco!

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