Roseto. “La demolizione di Villa Paris, di cui si è avuta notizia lunedì scorso, è avvenuta nonostante i tanti appelli di associazioni, cittadini e istituzioni. E nonostante i numerosi e ripetuti contatti attivati dalla Soprintendenza con gli uffici tecnici comunali al fine di individuare una strada condivisa e responsabile per la conservazione del villino, in coerenza con gli stessi atti di governo del Comune, che già prevedevano una particolare tutela per gli edifici di interesse storico testimoniale, tra i quali Villa Paris era compresa,presenti nelle schede ‘Il patrimonio edilizio di interesse storico testimoniale, storico architettonico, storico paesistico’ della Variante Generale P.R.G. del 2001″.Lo ha scritto il una nota la Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per l’Abruzzo, precisando che “a nulla è valsa la sollecitazione formale inviata nel luglio scorso all’Amministrazione comunale per segnalare le opportunità di tutela, così come l’invito a rivedere la inopportuna applicazione delle norme del Piano Casa al patrimonio architettonico diffuso.
La Soprintendenza si “è trovata più volte a bloccare, con la forza di un decreto, l’imminente demolizione di testimonianze di pregio notevole, come nel caso di Villa Pretaroli a Silvi, notevole esempio neoclassico di villa ottocentesca, salvata dall’ennesima applicazione miope del Piano Casa. Ma la conservazione del patrimonio storico testimoniale diffuso chiama in causa tutti gli Enti di governo, ed ad ognuno di essi chiede un contributo fattivo basato su strumenti operativi e calibrati, che devono trovare pieno compimento anche nei piani urbanistici e nelle regole di trasformazione del territorio. Solo così, con un’azione coordinata e concorrente tra Stato, Regioni, Province e Comuni, è possibile attivare una tutela efficace e una valorizzazione corretta del paesaggio e dei contesti di qualità, base e struttura preziosa anche per il recupero degli ambiti degradati. Si auspica che, a partire dall’ampio dibattito e dall’attenzione suscitata da tale vicenda, maturino e si diffondano nuove e più concrete sensibilità per comprendere i valori del territorio e soprattutto per prevenire il ripetersi di casi simili, mettendo insieme le forze migliori e gli strumenti più efficaci, con l’obiettivo comune – conclude la nota – di preservare le testimonianze della storia, della cultura e del paesaggio. Un impegno doveroso, per tutti”.