Teramo. Qualcosa si muove sul dimensionamento scolastico. A dirlo è la FLC CGIL Teramo richiamando “l’articolo 165, commi 12-bis e 12-ter, della Legge di bilancio” che ha rivisto, “per il solo anno scolastico 2021/2022, i parametri per il dimensionamento delle istituzioni scolastiche, riducendo da 600 a 500 alunni (ovvero da 400 a 300 alunni per le istituzioni site nelle piccole isole, nei comuni montani, nelle aree geografiche caratterizzate da specificità linguistiche) il numero minimo di alunni necessario per l’attribuzione alle istituzioni scolastiche di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi generali e amministrativi titolari (DSGA)”.
“Ricordiamo che nella provincia di Teramo sono 44 le istituzioni scolastiche sedi di autonomia, a fronte di oltre 39.000 alunni. 27 Istituti Comprensivi, 14 Istituti d’Istruzione Superiore, 1 CPIA (centro per l’educazione degli adulti) un Convitto. Se fossero adottati stabilmente quei parametri approvati nella legge di bilancio 2021, avremmo almeno 65 istituzioni scolastiche. Con la possibilità di organizzare un’offerta formativa adeguata che tenga conto delle specificità territoriali, delle aree interne, delle criticità presenti e delle modalità organizzative che privilegino la qualità rispetto agli aridi numeri che hanno accorpato realtà diverse e spesso antitetiche. Si potrebbe, con quei numeri, riprogrammare l’istruzione nella provincia, recuperando il ruolo dell’Istruzione Tecnica Superiore (ITS) e del Conservatorio, nonché, nell’immediato, l’autonomia di due storici Istituti superiori il “Milli” e il “Pascal””.
E ancora: “Durante la discussione del disegno di Legge di Bilancio sono stati approvati due emendamenti che riducono il numero minimo di alunni necessario per l’attribuzione alle scuole di un dirigente scolastico con incarico a tempo indeterminato e di un direttore dei servizi generali e amministrativi in via esclusiva. La disciplina è però transitoria, riguarda solo l’anno scolastico 2021/2022, per una cifra complessiva di quasi 41 milioni di euro”.
Per FLC CGIL Teramo, si tratta di “un segnale positivo ma ancora insufficiente perché è limitata ad un solo anno scolastico ma anche perché mette a disposizione risorse esigue. Durante il dibattito parlamentare l’intervento del ministero dell’Economia e delle Finanza è stato decisivo nel modificare le proposte dei parlamentari che chiedevano risorse significativamente maggiori e che la riduzione del numero di studenti fosse una disposizione a regime e non transitoria. Si è fatta un’operazione solo di facciata. Ribadiamo che è indispensabile eliminare definitivamente le norme che consentono la costituzione di scuole con un numero enorme di studenti e di plessi. Scuole di queste dimensioni non consentono un governo ordinato dell’offerta formativa. La costituzione di scuole di dimensioni significativamente ridotte consentirebbe di eliminare le competizioni fra istituti e favorirebbe una maggiore cooperazione nell’erogazione di un’offerta formativa omogenea e rispondente alle esigenze delle studentesse e degli studenti. Bisogna rivedere le norme sul dimensionamento scolastico. E’ questa l’unica direzione sensata per la nostra scuola pubblica in provincia come nel resto del Paese”