Potature eseguite in maniera errata e in periodi dell’anno non idonei, nuove piantumazioni con specie inidonee all’ambiente in cui sono messe a dimora, nessuna sostituzione di esemplari abbattuti, piante malate non sottoposte a nessuna cura, ecc., tutti elementi che rischiano di far deperire, e scomparire, rapidamente un patrimonio ambientale, paesaggistico ed anche economico, fondamentale per una città turistica come Giulianova.
Abbiamo più volte denunciato il problema paventando il rischio di crollo di quegli esemplari più fragili, vuoi per l’età, vuoi per gli interventi a cui erano stati sottoposti.
D’altra parte anche il citato documento di analisi del patrimonio arboreo della città individuava una serie di criticità che, evidentemente, non sono state considerate dagli amministratori, visto che esemplari individuati come gravemente compromessi, rimangono ancora nella loro allocazione, senza che nessuno si sia preoccupato di intervenire.
E’ il caso di numerose piante situate lungo la SS16, che mostrano inequivocabilmente i segni del degrado, alcune delle quali sono evidentemente già morte e rischiano di crollare su passanti e automobilisti da un momento all’altro. Ed è anche il caso di alcuni esemplari su via Gramsci, minati dalla carie del legno, ormai privi di foglie e prossimi a schiantarsi sulla pubblica via.
Non occorre essere esperti agronomi o forestali per individuare, ad occhio nudo, quali sono gli esemplari che occorre, immediatamente, rimuovere, e ci si chiede cosa aspetti il Comune ad intervenire, anche avvalendosi dell’elenco allegato allo studio commissionato qualche mese fa.
Ma, oltre alle piante che stanno, inesorabilmente morendo, va segnalata anche la presenza, soprattutto su aree privata, di numerose palme afflitte dal punteruolo rosso, i cui proprietari, nonostante esista una norma che obbliga gli stessi ad intervenire, rimangono inerti favorendo, così, l’invasione del pericoloso coleottero.
Anche qui basta farsi una passeggiata per Giulianova per individuare, senza alcuna difficoltà, gli esemplari malati, con la caratteristica chioma “ad ombrello”, sintomo dell’attacco del punteruolo. Ed anche qui lanciamo un appello all’amministrazione: intervenire subito per evitare guai peggiori; basta farsi un giro in città ed osservare… e poi prendere idonei provvedimenti.