Frangioni si dice basito dall’uscita di Lattanzi. Frangioni ricorda che solo grazie all’interessamento del nuovo organismo provinciale, guidato dal Presidente Diego Di Bonaventura, ci si è attivati per coinvolgere la Regione per reperire fondi. La disponibilità sarebbe di un milione e 800mila euro, di cui 300mila per la sola progettazione. Ma di fatto il trasferimento dei soldi avverrà solo dopo la presentazione di un progetto preliminare. Il liceo Curie però ha bisogno di nuove aule, almeno 5 per garantire le norme anticovid e quindi la didattica in presenza senza il doppio turno.
Scartata l’idea di posizionare un prefabbricato su un’area. Tempi troppo lunghi. Le soluzioni sono due. Una lungo la nazionale nord, nei locali sopra a Tigotà. L’altra a Colleranesco. Probabilmente la scelta cadrà sul sito di Colleranesco, dietro Acqua&Sapone. Dovrebbero essere sistemate 12 aule per consentire il trasferimento di un intero corso. Il consigliere Lattanzi, che aveva sollevato la problematica del Curie ha espresso soddisfazione per il fatto che la Provincia abbia impresso un’accelerazione subito dopo la mozione di Casa dei Comuni.
Lattanzi era stato duramente attaccato dalla segreteria provinciale di Fratelli d’Italia, Marilena Rossi, per le recenti dichiarazioni sulle questioni del liceo con velate critiche all’indirizzo della Provincia. “Non accetto attacci personali”, ha detto Lattanzi, “con modi fascisti”.
I consiglieri provinciali del gruppo “La Casa dei Comuni” Mauro Scarpantonio (Capogruppo), Graziano Ciapanna, Graziella Cordone e Luca Lattanzi hanno presentato una mozione per sollecitare un rapido e risolutivo intervento al Liceo “Curie” di Giulianova.
“L’edificio del Liceo Scientifico ‘Curie’ necessita di un ampliamento della struttura: nuove aule per permettere una didattica in presenza a tutti gli alunni e per far fronte al boom delle iscrizioni registrato negli ultimi anni” si legge nella nota a firma dei consiglieri provinciali del gruppo “La Casa dei Comuni” Mauro Scarpantonio (Capogruppo), Graziano Ciapanna, Graziella Cordone e Luca Lattanzi. “Con questa mozione i consiglieri chiedono che i lavori siano inseriti nella programmazione del DUP 2020-2022, di approvare nel più breve tempo il progetto di fattibilità di ampliamento del Liceo ‘Curie’ di Giulianova dopo aver ovviamente convenuto con i rappresentanti istituzionali della scuola (Dirigente scolastico, rappresentanti del Consiglio di Istituto e collaboratori del dirigente) le migliori soluzioni progettuali in grado di rispondere in maniera duratura e consona alle esigenze didattiche dell’Istituto e, infine, ove non sia possibile reperire risorse sul bilancio dell’Ente di candidare tale progetto sui prossimi bandi”.
“Solo cosi la Provincia potrà dare una risposta concreta a quelle che finora sono state le solite promesse non mantenute della maggioranza e del suo Presidente, Diego Di Bonaventura, cui da due anni siamo abituati” aggiungono i consiglieri del gruppo “La Casa dei Comuni”. “Con l’auspicio che la mozione sia accolta sottolineiamo come, dal nostro punto di vista, le attuali sistemazioni sono assolutamente provvisorie e non risolutive per le esigenze degli alunni e professori”.
“Il gruppo “La Casa dei Comuni” inoltre nota con soddisfazione che il Coordinatore provinciale di Fratelli D’Italia, Marilena Rossi, è riuscito a fermare il tempo o meglio “parla come un canguro”. Non ha considerato infatti che sono passati quasi due anni da quando il suo “protetto”, il Consigliere delegato Luca Frangioni è stato eletto in Provincia. In maniera egregia ci racconta di quattro anni fa e dell’oggi, ma non dice nulla sul ieri, o meglio che il suo delegato doveva preoccuparsi con i dovuti tempi delle problematiche del Liceo Scientifico “Curie”. Prendiamo atto della sua dichiarazione in cui afferma che nulla è stato fatto in questi due anni, anche se la dirigenza scolastica è stata sempre rassicurata sui fondi e sulle giuste lavorazioni” conclude la nota. “Ricordiamo, ad esempio, che l’avviso per la ricerca di un immobile porta data 2 settembre 2020, e al momento della sua pubblicazione già si era coscienti che gli spazi non erano disponibili per la riapertura delle scuole. Ricordiamo che in questi due anni il suo delegato poteva preparare almeno lo studio di fattibilità per l’ampliamento e nell’oggi poter ragionare già su una ipotesi progettuale pronta per essere candidata a possibili finanziamenti. La Rossi deve capire che “la voce della Provincia” non sono le parole Presidente, ma l’Albo Pretorio della Provincia stessa in cui, si raccontano fatti e atti amministrativi. Ma lo sappiamo che il suo parlare è solo una invocazione del solito miracolo”.