Teramo. “La consegna del progetto definitivo ed esecutivo del progetto per la riqualificazione del Teatro romano rappresenta certamente un traguardo di grande portata storica per la nostra Città e per l’intera collettività provinciale e abruzzese. Se si tiene conto, infatti che da oltre trent’anni il potere politico ha colpevolmente tergiversato anche sull’abbattimento degli immobili Salvoni-Adamoli, amplificando il fondato timore che interessi particolari prevalessero su quelli della collettività, e che così sia stato, in effetti, per questi decenni, va dato atto a questa Amministrazione comunale di aver dimostrato il grande coraggio della discontinuità”, scrive in una nota l’associazione Demos.
“Ci sentiamo di affermare, tuttavia, che questo risultato storico è il frutto di azioni amministrative di indubbio valore e di grande coraggio supportate e partecipate costantemente dall’azione instancabile del mondo della società civile: associazioni, quali la nostra, il Coordinamento dei Comitati di Quartiere teramani e altre come Teramo Nostra. Gli stessi cittadini, a migliaia, hanno dato il loro decisivo contributo di partecipazione firmando per la richiesta di referendum consultivo promosso da Demos”.
“Infine, pur se bloccata momentaneamente dalla pandemia ancora purtroppo in corso, Demos ha promosso le iniziative per la realizzazione di un Sondaggio deliberativo come piano di consultazione popolare per la riqualificazione e la valorizzazione delle aree circostanti, anche in vista del ripensamento di tutta l’area archeologica nella quale il Teatro romano si colloca. Si vuole dar vita, così, alla prima esperienza deliberativa di urbanistica partecipata per la nostra Città”.
E proprio su questi argomenti, l’associazione Demos, in collaborazione con il Coordinamento cittadino dei Comitati di Quartiere e con l’Associazione Teramo Nostra, ha organizzato una conferenza stampa per il 1 luglio alle 11 nei locali del Comitato di Quartiere di San Berardo in via Tevere, 1.