Protesta per Liliana, si va verso lo sciopero della fame

protesta lilianaTeramo. Si è chiuso con un sostanziale nulla di fatto il sit-in di protesta per Liliana, la donna prigioniera del suo appartamento dal quale non può uscire per mancanza dell’ascensore.

 

Questa mattina il blogger Giancarlo Falconi, il comitato “Ora Basta”, il marito di Liliana, Tonino Serafini, e Sergio D’Ascenzo della Croce Bianca, hanno protestato sotto la sede dell’Ater in via Roma. Marco Pierangeli, commissario Ater, ha risposto al sit-in di protesta offredo alla famiglia Serafini la possibilità di trasferirsi negli alloggi di via Adamoli, soluzione però rifiutata dal signor Tonino “perché, dopo 35 anni – ha spiegato – non posso portare via una donna malata di Sla da quella che è stata sempre la sua casa”. 

Pare che Pierangeli avrebbe riferito (ad altre fonti), che installare un ascensore nella palazzina della donna a Colleatterrato vorrebbe dire farlo anche in altri alloggi, dove altre persone hanno le stesse problematiche. Falconi e gli altri sono pronti a riconsegnare le tessere elettorali se la situazione non verrà a breve risolta, intanto però il quartiere inizierà, nei prossimi giorni, uno sciopero della fame a sostegno della causa di Liliana.

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