“Si chiede se queste associazioni siano in possesso delle autorizzazioni regionali per l’emergenza sanitaria – afferma Amedeo Marcattili, segretario Cgil Funzione Pubblica di Teramo. Inoltre, si chiede se i mezzi utilizzati per svolgere questi servizi siano idonei e abbiano i requisiti amministrativi previsti (immatricolazione come auto medica oppure ambulanza di soccorso, chilometraggi, eta’ dei mezzi, presenza di dotazioni tecniche specifiche) e se siano dotati dei kit antispandimento dei farmaci antiblastici.
Infine se siano state rispettate le normative in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”. Per la Cgil, “risulta quantomeno inopportuno l’affidamento di appalti per complessivi 800mila euro per la durata di sei mesi, senza aver prima effettuato una corretta ripartizione dei carichi di lavoro tra il personale gia’ in servizio. A riprova di cio’ – denuncia Marcattili – nella settimana concomitante con l’entrata in esercizio degli affidamenti, si e’ verificato che presso la Centrale Operativa del Servizio d’Emergenza 118 di Teramo fossero al lavoro piu’ autisti non utilizzati”.