E’ accaduto nei giorni scorsi a Gabriele, un uomo di 80 anni, che vive in pieno centro a Teramo. L’anziano vive insieme a sua moglie, affetta da una grave cardiopatia. Ha aperto il rubinetto e si accorto di non avere più acqua. Sempre regolare con i pagamenti (talvolta ha anche pagato in anticipo), ha controllato le ultime bollette ed erano già state saldate. Le ore di ansia e disagi hanno trovato un esponente del Movimento 5 Stelle (Simone Mazzoni, che ieri ha raccontato la storia su Facebook) pronto a recarsi presso lo sportello in via Nicola Dati per chiedere spiegazioni.
In sostanza, ad essere morosa, era l’utenza condominiale, con la conseguenza di ridurre il servizio sul contatore principale e quindi a tutti i condomini. Anche a quelli in regola con le rispettive bollette. “Mi hanno confermato – ha raccontato Mazzoni – che l’azione del fornitore è pienamente rispondente alle procedure. In pratica si conferma che ad un cittadino, in regola con i pagamenti, possa essere sospeso un servizio essenziale come la distribuzione dell’acqua anche se non direttamente responsabile della morosità”. E’ stato sufficiente pagare la spettanza condominiale della coppia di anziani per ripristinare il servizio. “Insomma piuttosto che gestire il rapporto informando l’utenza e prospettando una soluzione conciliativa – conclude – si preferisce gettare nel panico ignare famiglie, senza uno straccio di preavviso di morosità né tantomeno di imminente sospensione del servizio, nemmeno per conoscenza. Un atteggiamento privo di ogni attenzione per l’utenza, che non ti aspetti da un Ente che gestisce un bene pubblico sul territorio e che, invece, sceglie di agire in modo distaccato rispetto a quegli stessi cittadini che senza beneficio alcuno, dovranno sobbarcarsi gli oneri di un bilancio deficitario, attribuibile a una gestione quantomeno pressappochista”.