Alba Adriatica. E’ polemica a distanza tra il vescovo della diocesi di Teramo-Atri Michele Seccia e don Gianni Di Marco, prelato dalla parrocchia di San Benedetto della chiesa ecumenica, da poco nata ad Alba Adriatica. Nelle bacheche delle tre parrocchie cittadine (della chiesa cattolica romana), infatti, è stata affissa una lettera del vescovo Seccia, con la quale vengono sottolineati alcuni concetti.
“Sono preoccupato da notizie che mi giungono sia da molti di voi”, si legge nella lettera, “sia attraverso i mezzi di comunicazione, circa la presenza sul territorio di situazioni in ordine all’amministrazione di Sacramenti, benedizioni pasquali delle case e delle famiglie, nonché affermazioni che possono indurre ad equivoci circa la fede e la vita sacramentale. In virtù della mia responsabilità di Vescovo, Pastore e Padre della Diocesi Teramo-Atri, notifico che gli unici sacerdoti legittimi e validamente ordinati per il ministero pastorale nella nostra Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana sono i parroci legittimamente insediati e riconosciuti come tali, e precisamente: don Ezio Mascella, della parrocchia dell’Immacolata a Basciani, don Stefano Galeazzi, Santa Eufemia, e don Ruggiero Gallo, Santa Maria a Villa Fiore”. Una presa di posizione forte da parte del vescovo, che ha subito prodotto una reazione da parte del reggente “dell’altra parrocchia”, don Gianni Di Marco. La parrocchia che ad Alba Adriatica fa riferimento alla chiesa Ecumenica, che ha insediato la sua sede a due passi dalla chiesa di Sant’Eufemia. Don Gianni che di recente ha officiato il primo matrimonio gay, della coppia omosessuale più longevo, con il rito religioso della chiesa ecumenica.
La Chiesa cattolica ecumenica è una denominazione separata della Chiesa Cattolica Romana,pertanto indipendente. Condividiamo con tutti i cristiani la convinzione che Gesù è il Figlio di Dio e Redentore dell’umanità. Siamo uniti con gli altri attraverso la rinascita del battesimo e la comunione eucaristica. Noi siamo come le altre chiese nella maggior parte dei modi, ma ci sono anche alcune differenze importanti,quali il riconoscimento del matrimonio gay,il sacerdozio delle donne,la chiesa cattolica ecumenica ha una valida successione apostolica,ed e’ presente in diversi paesi del mondo,siamo stupiti da quanto detto dal vescovo,su diversi giornali.
Innanzitutto nessuno dei nostri parroci ha mai cercato in nessun modo di offendere il prelato,ne mai si sono presentati presso abitazioni in nome e per conto della diocesi di Teramo tanto meno su mandato dei parroci romani locali,ripeto siamo una chiesa indipendente.
Ricordiamo tra le altre cose che la costituzione della nostra repubblica sancisce con fermezza la liberta’ di culto e religiosa.
Nostro malgrado denunceremo alla procura questo abuso di intimidazione per ribadire la liberta’ di ognuno di noi,i tempi dell’inquisizione sono passati da tempo,ma evidentemente per il vescovo di Teramo no”.