La protesta che non ti aspetti inizia alle otto del mattino. E’ il momento in cui l’associazione culturale Teramo 3.0 (che tra l’altro appoggia la candidatura di Gianluca Pomante a sindaco) entra nei locali dell’Oviesse di inizio corso San Giorgio per riaffermare il diritto alla cultura di Teramo proprio all’interno dei locali che verranno, la prossima settimana, assegnati ad un altro privato dopo l’addio di Oviesse (gli ultimi exit poll danno in vantaggio l’imprenditoria cinese).
Gli artisti, capeggiati dal compositore e direttore d’orchestra Enrico Melozzi, occupano i locali (a loro dire l’ingresso era aperto e non sarebbe stato forzato) e iniziano a denunciare a gran voce lo stato della cultura teramana, davanti ai cittadini che, pian piano, si fermano incuriositi ad ascoltarli. C’è chi li appoggia, chi si ferma per un po’ e poi va via, chi applaude e anche chi porta loro da mangiare. «Novantuno anni di vita per il vecchio teatro poi buttato giù – spiega Mauro Baiocco – Hanno utilizzato gli spazi della cultura per farci gli affari loro e questo non è più accettabile dal mondo dell’arte. Vogliamo restituire questi spazi ai cittadini, tutti hanno diritto di andare a teatro o ad un concerto senza pagare i dazi di associazioni, la cultura è un bene comune che ci porterà a risollevare l’economia della città. Potremmo per esempio offrire animazioni gratuite da mettere in piedi per il corso». E Melozzi rincara la dose: «Una mia amica doveva organizzare uno spettacolo, si è sentita dire dall’amministrazione che, se mi avesse chiamato, non avrebbe fatto più nulla. Gli artisti sono stati vessati e invitati a non collaborare con i “ribelli”». Un’altra sottolineatura riguarda l’Istituto Braga: «Sono dieci anni che diciamo che ci sono problemi intorno al Braga – prosegue Baiocco – E’ andata a finire che il conservatorio è stato commissariato e lo stiamo regalando all’Aquila con un commissario, nominato dal Ministero, aquilano. Ci sono in ballo 118 anni di storia gloriosa della nostra città, ci dobbiamo riappropriare degli spazi culturali, appartengono ai cittadini per creare una nuova Agorà». Sul posto agenti della Digos, della Volante e Polizia Municipale.
La telefonata con il sindaco Maurizio Brucchi. E’ stato lo stesso Enrico Melozzi a parlare al telefono con il sindaco Maurizio Brucchi, invitandolo a recarsi nei pressi dell’Oviesse (telefonata tra l’altro pubblicata su Facebook dal blogger Giancarlo Falconi). Il sindaco però ha ribadito il suo impegno in ospedale, esortando gli artisti a presentarsi in Comune alle 15. «Vogliamo parlare con l’assessore alla cultura in mezzo alla strada – afferma Mauro Baiocco, tra l’altro il primo cittadino ha proprio la delega alla cultura – Che ci spieghi come funzionano la gestione del teatro e degli eventi in piazza. Come tutta risposta abbiamo avuto polizia e vigili urbani a guardia, il sindaco risponde con le forze dell’ordine come se fossimo i peggiori criminali. Perché non viene a rispondere davanti ai cittadini?». Al momento appare improbabile che gli artisti si presentino a piazza Orsini dal primo cittadino.
Alterco con Guido Campana. L’assessore agli eventi Guido Campana e lo stesso Baiocco hanno avuto un vivace scambio di battute all’ingresso laterale deli locali dell’Oviesse. Dopo qualche istante di tensione, l’assessore si è allontanato.
Mentre continua la ‘trattativa’ tra gli occupanti e il vice Pierpaolo Pigliacelli ed il Questore Giovanni Febo, il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, dichiara: “Sono molto preoccupato. Sono preoccupato per i futuri posti di lavoro; sono preoccupato per il commercio teramano, per l’economia cittadina. Sono preoccupato per le casse comunali. La Cultura, con l’occupazione di un locale commerciale non ha nulla a che vedere. Va bene il dialogo, se è costruttivo e se aiuta a comprendere e risolvere le problematiche, ma nel rispetto di ruoli e prerogative. Prendo atto, però, vista la presenza di personaggi politici regionali e locali e di presunti candidati sindaci, che non si tratta di protesta per la Cultura ma di campagna elettorale. Noi andiamo avanti per la nostra strada; sappiamo molto bene dove e come dare a Teramo un nuovo o un rinnovato Teatro; sappiamo bene cosa fare dell’area del vecchio stadio; abbiamo la nostra idea della Teramo del futuro, e il 14 Febbraio, a 100 giorni dal voto, la diremo alla città. Ho dato la mia disponibilità ad ascoltare le loro istanze, nell’unico luogo a ciò deputato: la casa comunale. Nessuno si è presentato”.
La situazione non si sblocca. Gli occupanti non hanno intenzione al momento di lasciare l’edificio. Nonostante l’invito ad uscire di Prefettura e Questura e la proposta di organizzare un tavolo proprio in Prefettura tra manifestanti e sindaco per martedì, Melozzi ha portato la proposta degli artisti, che questa sera suoneranno e poi andranno via verso mezzanotte, lasciando solo lo “zoccolo duro” all’interno del presidio. L’intenzione è quella di organizzare due assemblee cittadine domani e lunedì e portare avanti il presidio fino a martedì, giorno dell’assegnazione dei locali dell’ex Oviesse all’aggiudicatario del bando. Polizia sempre presente per monitorare la situazione. Intanto gli artisti hanno acceso le luci e portato all’interno un gruppo elettrogeno.
Fermati due giovani. Dopo un breve inseguimento a piedi, gli agenti della Digos hanno fermato due ragazzi nelle vicinanze dei locali dell’ex Oviesse. Sembra che i due, un ragazzo ed una ragazza portati poi in Questura, fossero in possesso di sostanze stupefacenti.
VIDEO
L’OCCUPAZIONE:
LA CONFERENZA STAMPA:
INCONTRO CON VICE PREFETTO E QUESTORE:
LE PROPOSTE DEGLI OCCUPANTI