Tortoreto. La Corte dei Conti cita in giudizio i due istituti di credito che durante la “gestione” Saccuti hanno garantito il servizio di tesoreria comunale.
Nelle scorse settimane, infatti, è stata aperta l’istruttoria della magistratura contabile che richiede le somme che, come emerso il filone giudiziario per gli ammanchi delle casse comunali, sono finite in mille rivoli. Nella citazione della procura le due banche vengono chiamate in causa per rifondere all’ente le somme “distratte” dall’ex funzionario infedele (condannato a tre anni per l’acquisto del Suv e che ora processato per quanto emerso nella successiva indagine). Nello specifico, la Carichieti è stata citata per 300mila euro, la Tercas per poco più di 160mila euro. Somme che il Comune vuole recuperare e che, secondo la Corte dei Conti, dovrebbero rifondere i due istituti di credito salvo poi rifarsi su coloro che hanno, realmente, incassato il denaro. Il procedimento davanti ai giudici della Corte dei Conti si aprirà nei prossimi giorni e il Comune di poter recuperare le somme attraverso le banche, che al contrario attraverso le rispettive difese dovranno dimostrare di non avere responsabilità di sorta nell’aver assolto la funzione di tesoreria comunale senza aver prodotto danno erariale. La partita, ovviamente, è tutta da giocare, mentre nelle citazioni contabili “costruite” dalla Corte dei Conti non sono stati citati i revisori che hanno prestato la loro opera professione per l’ente negli anni per i quali sono stati accertati ammanchi, ragione per la quale non è stata configurata una responsabilità.