Ordinanza di chiusura per Tigre di Giulianova Paese ma la proprietà non abbassa le saracinesche

tigre_giglie_paosGiulianova. Il Comune chiude il supermercato ma la proprietà afferma di essere in regola e denuncia irregolariàtà nelle procedure. In seguito alle Ordinanze del sindaco e del Dirigente della Terza Area del Comune (Andrea Sisino) del 29 ottobre, con le quali si è ordinato al Supermercato Tigre di via Bompadre, a Giulianova Paese, di spegnere gli impianti di refrigerazione per un presunto inquinamento acustico la proprietà dell’attività, rappresentata da Renzo Aloisi, tutelato dall’Avvocato Vincenzo De Nardis, ha inviato un’istanza di autotutela agli organi comunali confutando i contenuti dei provvedimenti (CLICCA E SCARICA L’ISTANZA DI AUTOTULA).

La nota ricostruisce le vicende che hanno portato ai provvedimenti comunali, partendo dal verbale di contravvenzione amministrativa del 27 settembre Con il quale veniva contestata alla società proprietaria dell’attività la violazione dell’art. 4 del DPCM 14.11.1997 “perché produceva il superamento dei valori limite di immissione in ambiente abitativo, mediante il rumore prodotto dagli impianti di condizionamento dei frigoriferi del supermercato “TIGRE”, come da relazione tecnica allegata, pervenuta al protocollo generale del Comune in data 21.09.2013 con n. 5227”.

Qualche giorno dopo, precisamente il 9 ottobre, la società comunicava al Comune di aver risolto i problemi acustici derivanti dagli impianti di condizionamento dei frigoriferi chiedendo l’annullamento del verbale ma il 14 ottobre la società stessa riceveva l’Ordinanza sindacale che ordinava “l’immediato spegnimento dell’impianto di condizionamento dei frigoriferi, fonte dell’inquinamento acustico accertato e vietandone la riaccensione prima della realizzazione degli interventi di risanamento acustico necessari”; ordinando all’attività commerciale “di ricondurre entro i limiti di rumorosità stabiliti dalla normativa vigente le immissioni sonore prodotte dal funzionamento dell’impianto di condizionamento dei frigoriferi, adottando tutti gli accorgimenti tecnici necessari al fine di non arrecare disturbo o problemi sanitari alle persone esposte e negli ambienti abitativi adiacenti e/o limitrofi”.La stessa Ordinanza prescriveva alla Società di predisporre un piano di bonifica redatto da un tecnico competente in acustica ambientale con una relazione comprovante gli accorgimenti tecnici adottati per la riduzione dei rumori, e di inviarlo al settore Ambiente del Comune e all’ARTA.

In risposta all’Ordinanza la società, il 16 ottobre, con una nota inviata al Comune, specificava di aver già ottemperato a quanto richiesto dall’amministrazione, effettuando lavori di insonorizzazione nel mese di agosto, e di aver comunicato tale circostanza alla Polizia Municipale in data 13 agosto. Con successiva nota del 17 ottobre, inoltre, la società inviava al Dirigente della Quarta Area del comune documentazione a firma di tecnico abilitato nella quale si attestava “che i lavori di isolamento acustico della sala motori frigoriferi del supermercato oggetto della contestazione hanno prodotto una sensibile riduzione dei livelli di immissione rumorosa in ambiente, riportando quindi i livelli di rumore equivalenti differenziali entro i limiti della legge”.

Ma, si legge nella nota, “nonostante l’evidenza dei fatti e, quindi, l’intervenuta documentata e comunicata cessazione di qualsivoglia immissione acustica pericolosa”, in data 29 ottobre il Comune notificava alla Società l’Ordinanza Dirigenziale n. 582 del 28.10.2013  a firma del Dirigente della Terza Area a mezzo della quale si disponeva: “la chiusura immediata dell’esercizio commerciale all’insegna “Tigre” sito in Giulianova alla via Bompadre, ritenuta atto conseguente e necessario attesa la inottemperanza alle prescrizioni di cui alla ordinanza sindacale n. 546/2013, nelle more dell’adeguamento alle prescrizioni ivi poste a presidio dello inquinamento acustico, e fatto salvo l’esercizio delle competenze proprie dell’Area IV di questo Ente”.La proprietà del Supermercato, che oltre a servire una vasta area cittadina (è situato nelle vicinanze dell’ospedale civile e all’interno di un popoloso quartiere), da lavoro anche a numerose famiglie, ha evidenziato al nostro giornale sia i danni di immagine e di diminuzione della clientela che la notizia della chiusura, comunicata il 31 ottobre (giorno prefestivo e quindi di particolare affollamento per gli esercizi commerciali quali il Tigre), gli ha provocato, sia i disagi sopportati per il fatto di dover inviare numerose note agli organismi comunali preposti senza ottenere risultati.

Naturalmente, visto che, almeno da quanto emerge dalla nota inviata al Comune, il Tigre ritiene di essere nel giusto e di aver ottemperato, da tempo, a tutte le richieste dell’amministrazione, il supermercato non ha chiuso e non intende chiudere l’attività, anche per non incorrere in danni economici difficilmente recuperabili.
Nell’attesa che la vicenda si chiarisca definitivamente il cittadino comune si chiede se, soprattutto in un periodo di crisi economica come quella che stiamo attraversando, non si poteva trovare una modalità, nel rispetto delle norme, meno “impositiva” per verificare se la Società si fosse messa in regola e, nel caso non l’avesse fatto, per sollecitarla in tal senso.

C’è da pensare che la ditta avanzerà una richiesta di risarcimento e, nel caso avesse ragione, la domanda è: chi pagherà?

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