Atri, il PalaAlessandrini chiude per incuria FOTO

1Atri. Degrado totale e completo abbandono al suo destino. Brutta fine per il PalaAlessandrini di Atri, che versa in condizioni “disperate” e rischia di cedere da un momento all’altro. Una situazione, questa, che ha spinto l’Amministrazione Comunale a chiudere la struttura al pubblico.

E sale la rabbia, in primis tra coloro che quel palazzetto lo hanno “vissuto”, per i loro allenamenti o per celebrare le proprie vittorie in campo. Ma non solo. Ad alzare i toni è anche il segretario comunale de La Destra, Roberto Marchione, che si dice “esterrefatto” e punta il dito contro “un’Amministrazione Comunale che sembra cadere dalle nuvole, neanche fosse Alice nel Paese delle Meraviglie, con l’aggravante di voler fare passare il tutto come se fosse una situazione di ordinaria amministrazione e di continuare a fare le cose all’acqua di rose”.

Il degrado in cui versa la struttura, infatti, non è cosa recente. “La situazione era conosciuta da tutti” continua Marchione “ma non si è fatto nulla per sanarla prima che succedesse l’irreparabile. Tra l’altro è assurdo anche il modo in cui si è agito di conseguenza: credo sia un caso più unico che raro quello di una struttura pubblica che viene chiusa, non con un atto pubblico, ma con una semplice lettera di un Dirigente Comunale inviata al gestore. D’altronde, lo stesso Assessore Umberto Italiani ha dichiarato che la struttura non è accatastata, quindi mi chiedo come sia possibile fare un sopralluogo su una struttura che non dovrebbe esistere senza fare un’ordinanza di abbattimento, come sia stato possibile che non sia stata fatta una verifica del Comune sullo stato del luogo e sulle sue problematiche prima dell’avvio dei campionati e degli allenamenti, come sarà possibile fare dei lavori di ristrutturazione su una struttura che non esiste per il catasto. E mi chiedo: come mai il Comune ha impiegato tre giorni per effettuare il sopralluogo e chiudere la struttura per la sua pericolosità, con la conseguenza che nel frattempo vi si è disputata una gara ufficiale”.

Vogliamo, poi, parlare della “modernissima” tensostruttura all’interno del Centro Turistico Integrato? Dalle foto pubblicate emerge un quadro a dir poco chiaro ed esaustivo. “E’ in condizioni pietose (vedi foto, ndr)” aggiunge il segretario de La Destra “con le porte vetro rotte, il terreno di gioco in condizioni disumane, fili elettrici scoperti, porte da gioco non fissate al suolo e traballanti, pareti troppo vicine al rettangolo di gioco, nessuna fonte di riscaldamento. Per quanto riguarda il Palazzetto dello Sport, invece, non è previsto l’uso per il Calcio a 5, quindi bisogna ridisegnare il campo e fare dei lavori per realizzare sul campo gli agganci per le porte e quant’altro necessario al gioco, e questi lavori il Comune non li può fare perché la struttura è stata data in gestione a un privato. Ma non finisce qui. Chi si è aggiudicato il bando e deve effettuare i lavori, dopo oltre un anno non ha ancora firmato la convenzione per l’immissione in possesso (sembra fosse previsto un incontro all’inizio di questa settimana ma pare che una delle parti non si sia presentata). I lavori di messa a norma della tensostruttura e di adattamento del Palazzetto anche al Calcio a 5 devono essere realizzati da chi ha preso in gestione il Centro Turistico Integrato, non prima di aver firmato la convenzione e di esserne entrato in possesso e, successivamente, bisogna aspettare l’omologazione per avere il permesso di giocare da parte della FIGC. Comunico, fin da adesso, quindi, che denuncerò all’Autorità Giudiziaria qualsiasi intervento non legale sulle strutture. L’Amministrazione Comunale ha una responsabilità enorme in tutta questa situazione e ora deve trovare una soluzione per non lasciare tre società di Calcio a 5 in mezzo a una strada”.

 

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Marina Serra – foto Luciano Alonzo

 


 


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