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Giulianova, Chiodi taglia i fondi ai disabili: protesta dei genitori della Piccola Opera Charitas

Giulianova. La Regione taglia i fondi a sostegno dei disabili e i familiari dei pazienti della Piccola Opera Charitas scrivono una lettera di protesta.

 

Sono 99 familiari che giovedì scorso si sono riuniti in assemblea e hanno espresso tramite una missiva “tutta la nostra preoccupazione per i nostri congiunti a seguito della situazioni venutasi a creare dopo l’emanazione del decreto commissariale n. 51 che di fatto stravolge in tantissimi casi l’erogazione delle prestazioni assistenziali ai nostri familiari. Riteniamo inoltre fortemente ingiusta e contraria ad ogni principio di sussidiarietà sociale la richiesta retroattiva di compartecipazione alle spese riabilitative. Contestiamo anche la totale discrezionalità insindacabile della valutazione rilasciate dalle UVM (Unità Valutative Multidisciplinari), che spesso valutano senza somministrare test specifici ai nostri congiunti. Molti di loro rischiano di dover essere trasferiti in altre strutture denominate R.A.D.A. (Residenza Assistenziale Disabili Adulti) non presenti attualmente in regione e quindi, per restare alla Piccola Opera, necessiterebbero di una forte compartecipazione alle spese da parte delle famiglie (per chi ovviamente ancora ha una famiglia). Per molti di loro nemmeno le pensioni di accompagnamento e invalidità sarebbero sufficienti per coprire la quota di compartecipazione. La Piccola Opera custodisce insieme a noi questi ragazzi che già hanno avuto una vita gravata dalle loro disabilità, non vogliamo che ci sia un ulteriore sofferenza per loro. La Piccola Opera e i ragazzi non meritano questo trattamento!”.

E al loro fianco si schiera il Movimento 5 Stelle di Giulianova, che “vuole dare voce a coloro che non hanno voce. Intendiamo esprimere profonda indignazione per i tagli ai fondi a sostegno dei disabili della Piccola Opera Charitas, effettuati dalla Regione Abruzzo, che senza vergogna alcuna ha chiesto alle famiglie degli ospiti della struttura, anche il rimborso retroattivo delle spese a partire da gennaio. Rimborso spese ed assistenza futura che non tutte le famiglie saranno in grado di garantire. I disabili e le loro famiglie, vengono lasciati indietro, anzi abbandonati, da Chiodi e dalla sua giunta, tagliati come fossero voci di bilancio, al pari della cancelleria o delle spese di riscaldamento. Facciamo appello al senso cristiano che voi dite di avere, in particolare in campagna elettorale per racimolare i voti, vi invitiamo a mettervi una mano sulla coscienza, dubitando però che ne abbiate una. Governatore Chiodi, elimini questi tagli, non degni di un paese e di persone civili. Ci chiediamo con quale coraggio, con quale faccia, sia venuto a fare campagna elettorale proprio a Giulianova, venerdì 20 settembre, città che ospita la struttura voluta da padre Serafino. Si ricordi – concludono i 5 Stelle di Giulianova – che c’è un limite a tutto, e questa volta è stato passato nettamente”.

LETTERA INTEGRALE DEL COMITATO DEI FAMILIARI DEI PAZIENTI DELLA PICCOLA OPERA CHARITAS DI GIULIANOVA
Al presidente della Giunta Regionale della Regione Abruzzo
Commissario straordinario ad acta per la Sanità
Dott. Gianni Chiodi

Giulianova, 19 Settembre 2013

Ill.mo Presidente Chiodi,
chi Le scrive sono i familiari dei ragazzi assistiti dalla Piccola Opera Charitas di Giulianova. La ragione che ci spinge a rivolgerci direttamente a Lei è la situazione venutasi a creare a seguito dell’emanazione del decreto commissariale n. 51 del 5/07/2013 che, oltre a prevedere un iniziale taglio del 10% ridotto in seguito al 5% con il decreto n. 65, prevede, in base all’art. 14, la compartecipazione alle spese riabilitative, retroattiva al 1° gennaio 2013, da parte dei familiari dei pazienti che avrebbero setting assistenziali diversi rispetto a quelli precedentemente stabiliti dalle stesse U.V.M. di riferimento, spesso senza l’ausilio di strumenti scientifici validati come previsto dal piano sanitario vigente. In molti casi tale compartecipazione sarebbe dettata dal fatto che, modificando il setting assistenziale, alcuni ragazzi dovrebbe essere trasferiti in strutture differenti (R.A.D.A.) non presenti però sul territorio regionale.
Pensiamo che il diritto alla salute, garantito dall’art. 32 della nostra carte costituzionale, debba essere il principio cardine dell’azione amministrativa in campo sanitario e come ulteriormente ribadito in due dei quattordici diritti irrinunciabili che ogni paziente europeo dovrebbe avere garantiti, ossia quello a un trattamento personalizzato, ovvero a programmi diagnostici o terapeutici adatti alle sue esigenze seguito da quello al reclamo, ovvero a rivendicare e ricevere risposte.
Pertanto, alla luce delle riflessioni sopra esposte noi famigliari dei pazienti assistiti chiediamo la REVOCA di suddetto decreto con effetto immediato.
Invitiamo altresì la S.V. a svolgere personalmente una visita il più presto possibile presso la struttura dove i nostri famigliari sono quotidianamente ed egregiamente assistiti e che, a seguito di questa situazione, rischierebbero tout court di non avere più un’assistenza adeguata alle loro condizioni di salute. Basterebbe dedicare anche solo un’ora del proprio tempo a persone con una situazione simile per rendersi conto che anche un solo euro in più investito o uno in meno tagliato alla riabilitazione è un euro dedicato agli ultimi e a chi ha davvero estremamente bisogno.

I familiari dei ragazzi della Piccola Opera Charitas