Da Teramo a Bari in bici per la Ciclovia Adriatica: prima tappa a Roseto

20130826_090753Roseto. “La ciclabilità in Abruzzo ha enormi potenzialità ancora da portare a compimento: il completamento delle infrastrutture rappresenta il vero salto di qualità”: così il neurochirurgo-ciclista Beniamino Nannavecchia, che ha fatto tappa questa mattina presto al Lido Celommi di Roseto durante il suo viaggio in bicicletta da Teramo a Bari. Un percorso di 400 chilometri che porterà il medico, in servizio all’U.O.C. di Neurochirurgia dell’Ospedale Mazzini di Teramo, a “testare” e a valutare le criticità della Ciclovia Adriatica, in molti tratti in fase di completamento.

 

Un viaggio alla riscoperta della terra d’origine (Nannavecchia, 41 anni, è originario di Bari) ma anche per lanciare un  messaggio forte a favore della cultura della mobilità sostenibile in Abruzzo, Molise, Puglia e della sicurezza stradale.

“Attualmente c’è un’alta vulnerabilità dei ciclisti – prosegue Nannavecchia – il completamento della ciclovia è importante, oltre che dal punto di vista del turismo e della sostenibilità ambientale, anche sotto il profilo della sicurezza e della prevenzione dell’incidentalità stradale, un tema che tocca da vicino la mia professione. Da qui l’idea di questo viaggio che mi porterà a tastare cosa funziona e cosa non del percorso: la fase di verifica da parte dei fruitori di un’opera riveste un ruolo fondamentale prima della sua cantierizzazione”.

“Siamo particolarmente orgogliosi di accogliere a Roseto il dottor Nannavecchia – interviene l’assessore all’Ambiente, Fabrizio Fornaciari – testimonial, con la sua iniziativa, della cultura della mobilità sostenibile e della necessità di procedere rapidamente al completamento della pista ciclabile. Un tema che il territorio e la nostra amministrazione hanno molto a cuore, anche per la presenza di tante persone e associazioni che fanno della bicicletta uno stile di vita”.

Ad accogliere Nannavecchia sono intervenuti, infatti, anche alcuni bikers locali, Angelo Mazzoni e Paolo Maiolo della Società “Mountain Bike Roseto”, che hanno scortato il medico nel tratto di territorio rosetano, fino al Vomano. 

“Dopo la presentazione pubblica del progetto “Bike to coast” con l’iniziativa “#Roseto pedala” – prosegue Fornaciari – siamo più determinati che mai a lavorare per il completamento della ciclovia nel tratto rosetano, grazie ai finanziamenti della Regione Abruzzo, e contestualmente per la realizzazione di percorsi ciclabili interni che valorizzino i luoghi di maggior pregio naturalistico del territorio. Per questo è indispensabile la collaborazione con le associazioni e gli appassionati del settore, che potranno darci preziose indicazioni sia nella zona nord, dove insiste l’ampia area verde della Riserva del Borsacchio, che nella parte sud, dove sarà realizzato il ponte ciclopedonale sul Vomano”.

Nannavecchia è partito alle 6.45 da Teramo e, nella sua tabella di marcia, conta di raggiungere Termoli entro il tramonto e di ultimare il suo viaggio, che si concluderà per la precisione a Polignano a Mare (401,7 km) nelle prime ore di mercoledì prossimo. 

Il giovane neurochirurgo non è nuovo a questo tipo di “imprese”. “Dopo aver girato e scandagliato in lungo e largo con la mia bici – racconta – gli enormi giacimenti paesaggistici della mia provincia di Bari e della valle d’Itria, 2 anni fa ho cominciato a fare sul “serio” viaggiando dalla Puglia al Cilento passando, attraverso la Sinnica, dalla Lucania, usando il treno per qualche tratto proibitivo. Un  viaggio di circa 900 km che da Monopoli mi ha portato a Sapri toccando tre mari:  Adriatico, Jonio e Tirreno”.

Iniziative finalizzate ad esaltare “una forma di turismo fatto di essere e benessere low cost”, ma anche “per ribadire ai territori interessati – conclude il neurochirurgo-ciclista – che è possibile diventare regione di frontiera per  nuovi progetti di sviluppo turistico gravitante attorno alle strutture e  infrastrutture cicloviarie e acquisire consapevolezza delle enormi potenzialità culturali, sociali ed economiche di una regione per sua natura a vocazione cicloturistica” .

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