Sant’Omero. I carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Alba Adriatica hanno ascoltato la moglie di Sattambie Ralalage Don Susira Kelum Nanayakkara, il 30enne cingalese, ucciso dal connazionale di 29 anni Udara Chandima Kolamunnage, sul pianerottolo di casa, a Garrufo di Sant’Omero dopo una lite, nella notte fra sabato e domenica.
Incinta all’ottavo mese e madre di un bimbo di 3, la donna ancora sotto shock evisibilmente segnata dalla tragedia , ha raccontato di aver assistito all’accoltellamento del marito. Agli investigatori avrebbe aggiunto di aver udito, prima della tragedia, un frastuono provenire dall’esterno dell’abitazione e di aver visto il marito rifugiarsi in casa. Lui l’aveva pregata di non uscire. Il marito e’ invece tornato fuori poco dopo e lei lo avrebbe seguito assistendo, un istante dopo, all’assassinio del coniuge, trafitto da due coltellate alla schiena. La donna e’ stata ascoltata grazie ad un interprete. I carabinieri hanno chiesto sostegno ai servizi sociali comunali in quanto la donna ora ha bisogno di aiuto avendo un figlio piccolo a carico ed un altro in arrivo. Con la morte del congiunto sarebbe venuta meno anche la principale ed unica fonte di sostentamento.
L’omicida, nel frattempo, oggi è stato ascoltato nel corso dell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Canosa, ma il giovane badante si èavvalso della facoltà di non rispondere.