Giulianova, spiaggia per cani: Giusy Branella si dimette da Comitato di Quartiere per protesta contro l’amministrazione comunale

20130512_121200Giulianova. Sono passati diversi mesi da quando è stata presentata in Municipio la petizione per discutere il futuro della spiaggia per cani in consiglio comunale. Da allora dopo diverse sollecitazioni, tra cui anche l’ex Ministro Brambilla, Unica Beach è finita all’ordine del giorno dell’ultimo consiglio (29 luglio) per essere rinviato al prossimo del 9 agosto (l’ultimo prima della vacanze). Una situazione che non piace a Giusy Branella, la veterinaria che lo scorso anno ha gestito la spiaggia per cani, che annuncia di dimettersi dal Consiglio di Quartiere.

“Costituito il Comitato “Tutti per Unica Beach”, durante il mese di marzo si è svolta, a Giulianova, una raccolta firme di iniziativa popolare per la riproposizione della spiaggia libera senza divieto di accesso ai bagnanti con il cane, in Via Lungomare Rodi. Secondo – ricorda Giusy Branella – l’art.18 dello Statuto del Comune di Giulianova, le modalità di presentazione di tali iniziative sono disciplinate dall’art.53 del Capo VII del Regolamento Comunale (Proposta di iniziativa popolare) che prevede la sottoscrizione di un minimo di 500 firme autentiche di residenti. Valutata dalla Commissione di Garanzia tale raccolta deve essere discusso nel primo consiglio comunale utile entro 60 giorni dalla comunicazione della Commissione stessa. La petizione “Tutti per Unica Beach” è terminata il 31 marzo e le firme sono state protocollate il 2 aprile 2013. Da tale giorno non si è avuta più notizia finché il 2 maggio la sottoscritta, consapevole di aver raccolto ben oltre il minimo di firme necessario, ovvero 841 sottoscrizioni di residenti giuliesi, più le firme di persone provenienti da fuori, per un totale di 1263,  ha presentato istanza al protocollo, chiedendo che il sindaco inviasse la suddetta all’attenzione della Commissione di Garanzia. Il 9 maggio, con nota protocollo19610 è stato comunicato che le firme non arrivavano al minimo di 500, quindi la proposta risultava inammissibile. Tornata al protocollo, presentando copia di tutti i documenti, precedentemente già consegnati, la sottoscritta ha chiesto nuovamente l’invio per la valutazione da parte della Commissione di Garanzia. In data 14 maggio la raccolta firme è arrivata all’attenzione del professor Di Marco e il 28 giugno è stato pubblicato l’esito: la petizione è valida, legale e ammissibile. Da quel momento in poi sarebbero dovuti trascorrere 60 giorni, entro i quali il Consiglio Comunale avrebbe dovuto riunirsi e discutere se bocciare o meno l’istanza di delibera per la riproposizione della spiaggia libera senza divieto ai cani”.

Ma siamo al 4 agosto e la petizione ancora non viene discussa così Giusy Branella ha deciso di dimettersi dall’Assemblea del Comitato di Quartiere Paese “come forma di protesta per la mancanza di considerazione mostrata dall’amministrazione comunale nei confronti di un’iniziativa popolare. Ricordando all’intera amministrazione che chi raccoglie le firme per una legge di iniziativa popolare esercita un diritto previsto dall’art.138 della Costituzione e che tale diritto non può essere in alcun modo conculcato o limitato da chicchessia, tanto meno dalle istituzioni locali o nazionali. Rammentando che a Giulianova è stato approvato un Regolamento che disciplina e tutela tale diritto e al cui rispetto l’amministrazione stessa è obbligata.  Alla luce poi, degli ultimi accadimenti che hanno visto respinte le istanze per iniziative cinofile proposte dall’Associazione Unica Beach, a causa di lettere di protesta contro l’istituzione della spiaggia libera “amica di fido”, sottoscritte solamente da 16 cittadini; considerata la costituzione di un Comitato “contro Unica Beach” sempre da parte degli stessi cittadini, protagonisti del triste episodio di aggressioni verbali (e fisiche) nei confronti dei ragazzi e dei presenti accompagnati dai loro cani, durante l’inaugurazione della spiaggia l’8 luglio 2012, la sottoscritta si pone il dubbio che la democrazia giuliese sia un concetto “relativo” forse non strettamente legato alla volontà del popolo. Forse pochi cittadini hanno più “potere” di circa mille persone? E se così è, come mai? Non risulta che la democrazia sia il “volere di pochi che prevale sulla maggioranza”! Ma a Giulianova ognuno dice di essere la “maggioranza”, quindi anche questo diviene un concetto relativo e opinabile. Di certo non lo sono però oltre 1000 firme, migliaia di lettere pervenute ai giornali ma anche in Municipio e altre centinaia di documenti in mio possesso. Chi  non avesse memoria, dovrebbe rammentare che il server del Comune è entrato in tilt più volte a causa delle numerosissime richieste di informazioni su Unica Beach . Qualcuno l’ha definita un “target personale di un privato”. Tutto sembra tranne questo però. Migliaia di persone che richiedono la stessa cosa, tutto sono, tranne che l’interesse di un singolo privato. Forse lo è invece quello di chi, casualmente, ha una “proprietà privata” nelle vicinanze della spiaggia libera, destinata dal sindaco alla libera fruizione di chi ha il cane? Quella che è diventata  Unica Beach, il gioiello di Giulianova, che un anno fa il sindaco stesso ha sostenuto, e che  ha riscontrato tanto successo ovunque, misteriosamente non trova modo di essere riaperta! Forse, un interesse ce l’ha chi osteggia questa iniziativa, e non chi la richiede a gran voce da mesi! Ma tutto è relativo: molti i dubbi e poche le certezze. Quest’ultime però hanno il peso di macigni destinati presto o tardi a far uscire quelle verità nascoste troppo a lungo. Un consiglio comunale che doveva rappresentare la massima forma di democrazia , che avrebbe l’opportunità di essere il primo consiglio, in Italia, ad approvare un’iniziativa popolare in merito ad un argomento importante come la convivenza con gli animali, non trova il coraggio di nessuno per poter essere discusso! Ma Unica Beach fa scuola anche in questo e come lei, forse, anche le altre proposte democratiche non sono destinate ad avere vita facile. La sottoscritta, rassegnando le proprie dimissioni da un progetto (Deliberiamoci) che non vede il riscontro concreto del rispetto istituzionale già alla  prima proposta, invita a dare valore a ciò che chiede la gente, altrimenti non sarà mai possibile parlare di rinnovamento. Segnala inoltre questa vicenda a tutti gli organi di informazione, locali e nazionali, per mantenere alta l’attenzione  nei confronti di chi, presto o tardi, dovrà votare – conclude la veterinaria – la volontà di tantissima gente, ma che, soprattutto, dovrà dare più che valide motivazioni per bocciarla! Restando in fervida attesa del prossimo consiglio comunale”.

 

 

 

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