I dati positivi riguardano Teramo, dove pare arrestarsi la moria di attività commerciali. Secondo i rilevamenti di Movimprese, infatti, il secondo trimestre del 2013 si è chiuso con un saldo positivo di 46 unità, frutto della differenza fra le 123 nuove aperture e le 77 chiusure di attività.
“Si tratta di uno dei risultati migliori degli ultimi rilevamenti per la provincia di Teramo” sottolinea il presidente provinciale di Confesercenti Daniele Erasmi “e questo è sicuramente un segnale incoraggiante. I commercianti non vedono ancora i segnali di una ripresa negli incassi dei loro negozi, ma attendono con ansia qualunque cenno positivo perché ne hanno assolutamente bisogno. Ora bisogna investire tutte le energie per dare forza alle nuove imprese e aiutare le aziende esistenti a resistere fino alla fine del tunnel”.
Nei settori analizzati dal report di Confesercenti, anche il turismo segna un timido segno positivo (+4, con 41 aperture e 37 chiusure), così come i servizi (+9, ovvero 87 aperture e 78 chiusure) e l’artigianato (+1, con 148 aperture e 147 chiusure).
“E’ chiaro che sempre più teramani che non trovano lavoro come dipendenti scelgono la strada del lavoro autonomo” aggiunge il direttore Flaminio Lombi “ma questo segnale del secondo trimestre, per molti versi inatteso, dimostra che c’è un assestamento del tessuto economico della nostra provincia. Chi resiste lo fa in buona parte con le proprie forze, ed è per questo che rinnoviamo l’appello ai Comuni: abbassate le tasse locali alle piccole imprese, in questo modo aiuterete davvero la ripresa”.