Com’era ampiamente nelle previsioni, la situazione del mare di Alba Adriatica, torna alla normalità. I due dati sono chiari in tal senso: a cento mentri a sud delle foce del Vibrata, quella potenzialmente più a rischio, i batteri fecali sono a 271 (nei giorni dell’emergenza il dato era 2005), stesso discorso in prossimità di via Sardegna, dove lo stesso dato scende a 110. Se da un lato, dunque, il divieto di balneazione è solo un ricordo, pesante da sopportare in ogni caso per via di un incalcolabile danno di immagine (ed anche economico, visto che si sono registrate anche delle disdette), dall’altra resta sul tavolo il problema, irisolto, dell’impianto di depurazione. L’inchiesta, frutto degli esposti presentati dal sindaco Tonia Piccioni e dagli operatori turistici, farà luce su cosa è accaduto. Se, come sembra, tutto ruota attorno all’avaria registrata dal depuratore, la vicenda testimonierebbe due aspetti: l’inadeguatezza dell’attuale impianto, ma anche la scarsa attenzione e vigilanza da parte dell’ente gestore per la soluzione di problematiche, in apparenza banali, ma che creano poi effetti devastanti.