Parliamo degli alunni di una seconda media Bindi-Pagliaccetti, sede del quartiere Annunziata, che insieme al locale circolo di Legambiente e grazie alla sensibilità delle loro insegnanti, hanno scelto di effettuare la tradizionale gita scolastica in sella ad una bici.Una scelta per molti versi coraggiosa, che ha permesso ai ragazzi di visitare luoghi che, seppur vicinissimi alla loro città, risultano spesso sconosciuti. La colorata carovana non è passata inosservata e molti pedoni e ciclisti che affollavano le piste ciclabili di Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica e Martinsicuro, hanno chiesto informazioni ai ragazzi e ai loro accompagnatori, facendo loro i complimenti per l’originale iniziativa.Il gruppo è stato supportato, oltre che dai volontari di Legambiente, anche da un maestro di Mountain Bike dell’associazione MTB Teramo, che ha garantito l’assistenza logistica.Inizialmente la comitiva avrebbe dovuto prendere il treno regionale 12022 per raggiungere Alba Adriatica con bici al seguito, ma, nonostante la corsa sia sempre semivuota, si è sentita rispondere da Trenitalia che il servizio per comitive non può essere garantito preventivamente e che tutto sarebbe dipeso dalle indicazioni del personale di bordo alla partenza del convoglio.Naturalmente, vista l’incertezza di poter usufruire del servizio, insegnanti e studenti hanno preferito rinunciare al treno. L’inefficienza del servizio trasporto bici di Trenitalia era stato già evidenziato da numerose associazioni abruzzesi, che criticavano la bozza di contratto di servizio tra Regione e Trenitalia che, a fronte dell’esborso di 30.000 euro da parte della Regione, non garantiva il trasporto gratuito delle bici a seguito in ambito regionale, rimandandolo sempre al giudizio del personale viaggiante.Non è certo così che si incentiva la mobilità sostenibile e l’intermodalità treno+bici, che favorirebbe il turismo in bicicletta e il trasporto “dolce”, e l’esempio dei ragazzi di Giulianova dovrebbe insegnare molto ai nostri amministratori e alla dirigenza di Trenitalia. Ma, purtroppo, la bicicletta è ancora considerata un giocattolo e non un serio strumento di sviluppo sostenibile.