Non sono bastati gli sforzi e l’impegno profusi nei giorni scorsi da tutte le forze operative di ricerca, per restituire in vita ai familiari il giovane Weilharter Patrik Hermann, che partito senza lasciar traccia da Tamsweg il 12 maggio scorso, è stato rinvenuto ieri, senza vita, precipitato nella forra del Malepasso di Isola del Gran Sasso.“Eppure ce l’hanno messa tutta gli oltre 100 soccorritori dei vari Corpi avvicendatisi nel teatro delle operazioni dal 18 maggio” si legge in na nota, “ massima collaborazione e coordinamento tecnico degli interventi, attraverso l’istituzione di un Posto di Comando Avanzato ospitato nel mezzo U.C.L.(Unità di Comando Locale) dei Vigili del Fuoco; ricorso a comprovate metodologie di ricerca; sorvoli con elicotter; rilevamento con GPS delle zone percorse; attivazione di un’aliquota della CRI per il necessario supporto sanitario e logistico”. Le operazioni di ricerca avrebbero potuto protrarsi per giorni o concludersi senza alcun esito – come spesso accade in circostanze analoghe non definite (luogo incerto dove dirigere le ricerche) considerata la vastità e l’asperità dell’area montana ove il disperso aveva lasciato la propria autovettura, unica traccia di riferimento nella circostanza, che non sempre però, secondo casistica, è rivelatrice dell’effettiva presenza della persona da rintracciare.Su tutto, l’amara considerazione di essere comunque riusciti a restituire, in pochi giorni, la salma del giovane ai propri familiari, oggi in viaggio verso Teramo. Questo è quanto emerso nel de-breifing, convocato nel pomeriggio di ieri, al termine delle operazioni di recupero della salma, dal Vice Prefetto Pierpaolo Pigliacelli, per un rapido resoconto delle attività svolte e per verificare congiuntamente l’efficacia e l’efficienza del dispositivo di ricerca e di soccorso attivato per la prima volta nella tragica circostanza, sulla base di un nuovo e condiviso modulo organizzativo considerato nel Protocollo operativo per la ricerca di persone scomparse, di prossima approvazione da parte del Prefetto.Alle parole di ringraziamento del dott. Pigliacelli espresse nell’occasione, si è unito oggi il Prefetto Valter Crudo, che ha voluto esprimere in un messaggio, diretto ai Comandanti ed ai Responsabili delle varie componenti operative, la propria gratitudine ed apprezzamento per il contributo fornito da ciascuno: dall’Arma dei Carabinieri per l’efficacia dell’azione investigativa e per il coordinamento delle operazioni in loco, alle altre Forze di Polizia ed alle componenti operative specializzate dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale, della Guardia di Finanza, della CRI e del Corpo Nazionale del Soccorso Alpino e Speleologico, cui era affidata la direzione tecnica delle ricerche.