Una storia di angherie e degrado, portata a galla dai servizi sociali, che ora sembra essere giunta al capolinea. Gli agenti della squadra mobile di Teramo, infatti, hanno sottoposto al fermo di polizia giudiziaria un marocchino di 40anni, nullafacente, irregolare in Italia. Pesanti le accuse sul conto del nordafricano. L’arresto dell’uomo è avvenuto sulla scorta di una segnalazione dei servizi sociali del Comune di Roseto, che avevano rappresentato alla questura la situazione insostenibile alla quale erano sottoposte due donne ucraine, madre e figlia, che sono state ascoltate dai poliziotti. Dal colloquio è emerso uno spaccato raccapricciante, fatto di abusi, violenze fisiche e sessuali. La situazione sarebbe precipitata quando la più giovane delle due ucraine, ha deciso di raggiungere la madre, che era convivente con il marocchino. Una volta in Italia, per la giovane (che si era trasferita con il figlioletto) sarebbe iniziato un vero e proprio incubo: dalle vessazioni, agli abusi sessuali, ripetuti, nel contesto dei quali era rimasta incinta, portando al compimento la gravidanza su pressanti minacce del 40enne. Violenze che sarebbero proseguite anche successivamente, visto che la giovane donna era rimasta incinta altre due volte, senza però portare a termine la gravidanza. Il clima di terrore, però, era costante all’interno degli alloggi occupati dalla famiglia allargata, che erano costretti ad una vita di stenti. Le donne erano picchiate e private di ogni mezzo di sostentamento, visto che spendeva i soldi per ubriacarsi. L’uomo è stato accompagnato in questura e sotttoposto a fermo di polizia giudiziaria. Le due donne, invece, sono state affidate ad una casa-famiglia.