Roseto. Restano chiuse anche domani tutte le scuole di Roseto capoluogo. Il sindaco
Enio Pavone ha disposto per la giornata di sabato 6 aprile la proroga dell’ordinanza emessa mercoledì 3 aprile, che prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel perimetro compreso tra il Palazzetto dello sport (scuola “Fedele Romani” inclusa) a contrada Borsacchio; oltre alla prescrizione, per i residenti della zona, di non usare l’acqua distribuita
dall’acquedotto del Ruzzo a fini alimentari e potabili.
“La proroga del provvedimento – spiega il sindaco Pavone – si rende necessaria sempre a fini precauzionali, dal momento che non sono ancora pervenuti i risultati dei prelievi sui campioni di acqua potabile effettuati ieri mattina dai tecnici del Dipartimento di Prevenzione della Asl nelle scuole materne di via Milli e di via Puglie e nella scuola elementare di via Veronese. Gli esiti delle analisi sono attesi per la mattinata di domani: insieme alla giunta e agli uffici siamo impegnati a monitorare costantemente l’evolversi della situazione e ad attuare i provvedimenti conseguenti, nell’auspicio di un rapido ripristino della situazione di normalità, che possa garantire la revoca delle prescrizioni e porre fine ai disagi per i cittadini”.
Pio Rapagna: situazione più grave del previsto. “Poiché il Sindaco di Roseto Enio Pavone ha disposto la proroga dell’ordinanza emessa mercoledì 3 aprile, che prevede la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado nel perimetro compreso tra il Palazzetto dello sport (scuola “Fedele Romani” inclusa) a contrada Borsacchio, oltre alla prescrizione, per i residenti della zona, di non usare l’acqua distribuita dall’Acquedotto del Ruzzo a fini alimentari e potabili, vuol dire che la situazione è stata ed è più grave di quanto gli amministratori omunali e quelli del Ruzzo vogliano fare intendere. Siccome la tutela della salute, la qualità dell’aria e dell’acqua e la sicurezza dei Cittadini, dovrebbe essere la prima preoccupazione di un sindaco e, in questa circostanza, dei Dirigenti e responsabili del Ruzzo che è un “ente strumentale” governato dai Comuni dell’ATO di riferimento, non si può nascondere che un “fatto di una gravutà inaudita” è accaduto: e cioè che per alcuni giorni e per diverese ore, bambini delle Scuole di ogni ordine e grado, giovani studenti, adulti ed anziani di Roseto capoluogo, hanno bevuto, si sono lavati e le famiglie hanno mangiato cibi e bevande varie, il tutto in presenza di un “acclarato” inquinamento dell’acqua potabile. Non è la prima volta che questo succede ed è accaduto più volte anche per la balneabilità dell’acqua del mare invasa dai liquami di fogna. E’ tutta la struttura della raccolta delle acque bianche, della rete fognaria e dell’acquedotto del Ruzzo, che è come un colabrodo ed è stata lasciata ad un “livello tecnologico e di sicurezza” che risale al secolo scorso: ogni allarme ed ogni denuncia, specie di Città per Vivere, è stata puntualmente ignorata, sia dalla precedente che dalla attuale amministrazione comunale. Centrodestra e centrosinistra si sono comportate, al riguardo, allo stesso modo e, rispettivamente, uno peggio dell’altro! Per questo la Lista Civica Città per Vivere, così come ha lottato per “mandare a casa” i precedenti e incapaci Amministratori Comunali e del Ruzzo, allo stesso modo chiede “di andare a casa” agli attuali Amministratori di centrodestra: il Sindaco Enio Pavone, rassegni subito le dimissioni insieme a tutta la sua giunta comunale, mentre i responsabili del Ruzzo siano immediatamente “sospesi e sostituiti” dalle loro funzioni e dai rispettivi compensi, mentre ci faremo carico di promuovere un definitivo cambiamento e rinnovamento del Comune di Roseto, con forze nuove e giovani capaci, e chiederemo con un Referendum Regionale la riforma e lo scioglimento del Ruzzo”.