Protesta delle vongolare alla Torre di Cerrano FOTO

protesta_vongolePineto. In 350 hanno partecipato alla manifestazione di protesta organizzata dagli armatori aderenti al Cogevo, il consorzio di gestione delle vongolare, che questa mattina si sono prima ritrovati in prossimità della Torre di Cerrano e poi hanno simbolicamente bloccato la strada che attraversa il centro rivierasco.

 

Giovanni Di Mattia e Walter Squeo, presidente e vice del Cogevo, in prima linea a comandare la protesta per sensibilizzare l’opinione pubblica su un problema: l’impossibilità che hanno le vongolare di pescare all’interno dell’Area Marina Protetta del Cerrano. Oggi è stato l’ultimo giorno di pesca delle vongole. Il Cogevo nel corso dell’assemblea di due settimane fa ha deciso per un fermo di 60 giorni, a partire da domani e sino al 30 aprile prossimo. Secondo gli armatori, con l’istituzione del parco marino (l’area è ampia quasi 42 chilometri quadrati, ovvero 7 chilometri di fascia costiera tra Pineto e Silvi per 3 miglia marine verso il largo) gli spazi di pesca si sono ridotti drasticamente. Le turbosoffianti della flottiglia di Giulianova sono oltre 80 e i vari compartimenti si sarebbero ormai esauriti, tranne uno, quello dell’Amp. Per i pescatori i fondali del parco marino sono ricchi di vongole che se non vengono prelevate, anche in regime di controllo da parte degli organi competenti, rischiano di morire soffocate o spiaggiate dalle prossime mareggiate, come è già accaduto non più di due mesi fa. Nel corso della protesta, gli armatori hanno ribadito nuovamente la necessità di riaprire alla pesca il tratto di mare delimitato dall’Area Marina Protetta. Sono inoltre in attesa che venga convocato dall’Amp, da Provincia e Regione, alla presenza anche dei rappresentati delle amministrazioni comunali di Pineto e Silvi e del direttore generale della Federpesca Luigi Giannini, il tavolo tecnico per elaborare una soluzione alternativa.

 

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