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Esuberi alla Golden Lady di Basciano: c’è un’offerta per la riconversione industriale di una parte dello stabilimento

Teramo. Producono semilavorati di alta qualità nel distretto calzaturiero delle Marche (il secondo al mondo dopo la Cina) e hanno proposto una parziale riconversione industriale dello stabilimento della Golden Lady di Basciano.

Ai 420 dipendenti dell’industria tessile è scaduto oggi il contratto di solidarietà e il gruppo tessile Golden Lady, pur confermando la volontà di mantenere attivo il polo produttivo teramano – considerato comunque strategico per il tipo di lavorazione – ha annunciato la necessità di procedere ad una riduzione consistente del personale addetto “stante le condizioni di mercato”.

Nel giorno nel quale scatta la cassa integrazione per i dipendenti – si lavora al 50% a rotazione – la stessa Golden lady rappresentata da Federico Destro e Carlo Scorranese (assistiti da Luciano De Remigis della Confindustria Teramo) insieme a Gianluca Stizza della costituenda SDG srl di Porto Sant’Elpidio hanno presentato il Piano Industriale al presidente della Provincia e ai sindacati.

Un lungo tavolo di trattativa che ha visto la partecipazione attiva di Giuseppe Sciullo dell’Assessorato Regionale al Lavoro, del servizio Relazioni industriali della Provincia e dello stesso sindaco di Basciano, Paolo Paolini.

“L’operazione di scouting industriale è stata fatta dalla stessa Golden Lady; la Sdg propone di riconvertire una parte dello stabilimento per la produzione di semilavorati per calzature con il reimpiego graduale, entro un anno, di circa 100 lavoratori della Golden lady – afferma il presidente Valter Catarra – c’è da gestire la delicata fase di passaggio dei lavoratori da un’azienda all’altra e i sindacati hanno chiesto una serie di garanzie per le maestranze. La trattativa è stata lunga ma in un clima sereno e costruttivo e, considerata la posta in gioco, penso che il risultato di questa lunga giornata possa essere considerata più che positiva”. 

I sindacati, che hanno chiesto un incentivo all’esodo, si sono riservati di sottoporre la proposta all’assemblea dei lavoratori. Per i sindacati erano presenti, Giovanni Timoteo e Manuela Loretone della Cgil; Serafino Masci della Cisl oltre alla rappresentativa aziendale.