C’è ancora un po’ di confusione attorno al progetto che riguarda il IV Lotto della Teramo-Mare, ovvero il tratto finale che dalla rotonda di Grasciano porta direttamente sulla statale Adriatica.
C’è chi parla di innesto all’altezza del bivio di Cologna Spiaggia, chi invece direttamente a Giulianova in prossimità del bivio Bellocchio. 80 milioni di euro l’investimento programmato dall’Anas che ha elaborato due soluzioni per il IV Lotto, portate all’attenzione delle amministrazioni comunali che verranno attraversate dal tracciato. Ma c’è un punto fermo. Ed è il delegato alla viabilità in provincia di Teramo, Mario Nugnes, a spiegare qual è.
“Il punto fermo è che il tracciato terminerà a Giulianova”, ha puntualizzato Nugnes, “mentre esistono due soluzioni per quanto riguarda l’intero percorso. La prima tiene conto del fatto che il IV Lotto attraverserà per intero il territorio comunale di Giulianova. L’altra soluzione invece prevede un innesto nel rosetano, con ricongiungimento sul lato nord del fiume Tordino attraverso un ponte”.
La prima idea è quella che piace di meno. Mentre al momento ha trovato consensi la seconda ipotesi. Con l’attraversamento nell’area comunale di Roseto dovrebbe essere prevista un’uscita più o meno all’altezza di Piane Tordino, a ridosso di Villa Maisè. Anche se, va detto, il punto esatto non è stato identificato.
Sul progetto del IV Lotto ha detto la sua anche il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura che ha chiesto ai tecnici dell’Anas di prevedere, nel progetto esecutivo, almeno due uscite sul territorio comunale che amministra. E ne spiega le ragioni.
“Negli anni passati il Comune di Notaresco è rimasto fermo, era dormiente”, sbotta il primo cittadino, “mentre Castellalto otteneva ben tre uscite lungo il III Lotto, noi nulla. Ecco perché oggi noi ne chiediamo 2, una all’altezza del Cirsu. Così se gli impianti dovessero ripartire eviteremmo tutto il traffico dei mezzi che trasportano rifiuti lungo le arterie comunali e provinciali. L’altra uscita sarebbe opportuna prevederla a Cordesco. Non crediamo di chiedere la luna”.