Un finanziamento da 35milioni di euro grazie al Masterplan, un bando di gara europeo e tre anni, almeno nelle previsioni, per riportare in vita una importante parte della città, da ormai più di 30 anni abbandonata a se stessa.
Questa mattina il Rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico, ha presentato la “cittadella della cultura” che sorgerà nell’area dell’ex ospedale psichiatrico, con il bene placito della Asl di Teramo e del direttore generale Roberto Fagnano.
“Per ottobre pensiamo di poter vedere i primi operai all’opera”, ha detto D’Amico, ma i lavori sono in verità già iniziati. C’è infatti già stato il primo via libera ai sondaggi archeologici, perché si andrà a toccare un immobile di grande pregio (con l’ok della Sovrintendenza ovviamente) e ci potranno anche essere dei rinvenimenti. “In verità noi li auspichiamo – afferma il Rettore – Rinvenimenti archeologici darebbero anche maggiore lustro alla nostra città”.
IL PROGETTO. L’area che sarà oggetto di recupero copre una superficie di 22mila metri quadrati. Lì dove un tempo i “diversi” trovavano alloggio, adesso sono tanti i progetti in cantiere. A recupero completato, troveranno spazio nell’ex manicomio la Facoltà di Scienze della Comunicazione, un auditorium da 250 posti, una biblioteca, la sede del Braga, una mensa, uno spazio per le associazioni culturali della città, un teatro d’Ateneo ed il Centro d’Igiene Mentale della Asl di Teramo.
“Auspico che nell’anno accademico 2012/2022 tutto possa essere completato”.
Il recupero dell’ex ospedale psichiatrico permetterà di recupererà una parte della città da troppo tempo dimenticata ed di cui tanti teramani ricordano ancora gli sguardi di chi alle finestre guardava il mondo al di fuori.
Tra qualche anno, quella stessa zona di Teramo, si colorerà di vita.