Val Vibrata, boom di domande per l’area di crisi-complessa

Cento sessantuno domande di partecipazione ai bandi previsti per l’area di crisi complessa Vibrata-Tronto. Tredici per quello a valenza nazionale.

 

Si è chiusa con numeri importanti la prima fase delle attività dell’area di crisi. Numeri e adesioni che vengono commentati in chiave estremamente positiva dall’assessore regionale Dino Pepe.

Due gli avvisi scaduti nel mese di dicembre, dopo una doverosa proroga per via delle innumerevoli manifestazioni d’interesse.

Uno della Regione Abruzzo, con risorse del POR FESR 2014 – 2020, per un ammontare di 5 milioni di euro iniziali, (con possibilità di ampliamento fino a 7milioni) ed uno da parte della società strumentale Invitalia per conto del Ministero dello Sviluppo Economico per 15 milioni di euro.

 

Il bando regionale prevedeva aiuti in sovvenzione con il cosiddetto regime di de minimis per cofinanziare progetti di innovazione di processo e di prodotto con investimenti da un minimo di 50.000,00 euro fino a 400.000,00 euro e oltre con un contributo a fondo perduto del 50% dell’investimento proposto fino ad un massimo di 200.000,00 euro. “Il bando – ha spiegato Pepe – si è chiuso il 7 dicembre 2017 ed ha fatto registrare ben 161 domande che sono un autentico exploit anche rispetto all’altro bando per le aree di crisi semplice dove si erano registrate 418 domande ma i comuni interessati erano 181 rispetto ai 13 dell’area di crisi complessa.” A giorni si avvieranno le attività di valutazione e si prevede di ultimarle entro il mese di febbraio 2018.

 

Il bando nazionale gestito da Invitalia prevedeva invece le azioni della cosiddetta legge 181/89 e cioè investimenti per acquisto o realizzazione di stabilimenti industriali o per l’acquisto di macchinari, con un investimento minimo di 1.500.000,00 di euro ed un contributo a fondo perduto variabile dal 10 al 30% a seconda della dimensione dell’impresa (grande, media o piccola). Inoltre questo avviso prevedeva anche la concessione di un finanziamento agevolato del 50% dell’investimento, finanziamento da restituire in 10 anni a tasso molto conveniente. “Le domande pervenute sono 13 – ha precisato l’Assessore – e sviluppano un investimento di circa 50 milioni di euro e la richiesta di aiuti tra finanziamento agevolato e fondo perduto per circa 28 milioni di euro, ossia molto oltre i 15 milioni disponibili.”

La società Invitalia ha già avviato le operazioni di valutazione e a breve arriverà a definire la prima griglia degli ammessi a cui seguirà la valutazione vera e propria dei progetti che dovrebbe concludersi per la primavera.

 

 

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