Lavoratori ex Sogesa: stop al presidio dopo incontro con Ziruolo e sindaci. Assenti Giulianova e Morro d’Oro

2013-01-14_08.19.41Notaresco. Questa mattina a Grasciano, dopo due giorni di presidio, c’è stato l’incontro tra i lavoratori ex Sogesa, il Presidente del Cirsu Andrea Ziruolo ed i sindaci dei comuni soci (Catarra, Di Marcello, Di Pietro e l’assessore Fornaciari. Assenti i rappresentanti di Giulianova e Morro D’Oro).

Nell’incontro, sollecitato prima dai lavoratori e successivamente dal Presidente Cirsu, sono state illustrate le proteste dei dipendenti connesse alla mancata riapertura degli impianti. In merito, Ziruolo ha rappresentato una situazione di conclamata difficoltà, lasciando però intendere quali potrebbero essere gli scenari futuri. Il Cirsu e la Regione Abruzzo, tramite il commissario, avrebbero avviato un percorso che dovrebbe consentire la riattivazione del polo tecnologico e la garanzia dei livelli occupazionali. In tal senso, a breve, ci sarà un’assemblea dei soci Cirsu che dovrebbe servire ad analizzare, in modo dettagliato, le varie tematiche riguardanti la tutela dei lavoratori ex Sogesa.
“Ci auguriamo, inoltre, che le scelte siano chiare e condivise – spiegano i lavoratori ex Sogesa – che il sindacato non sia destinato ad un ruolo meramente passivo. Allo scopo, ribadiamo che si dovrebbe definire un congruo cronoprogramma, nonché un tavolo permanente con tutte le parti in causa. Confidando nella buona volontà di Ziruolo e consapevoli delle sue capacità, decidiamo, con senso di responsabilità, di sospendere il presidio davanti agli stabilimenti di Grasciano. In conclusione, aspettiamo le risposte della politica che non può limitarsi alle promesse, alla solidarietà o alla speranza, ma deve risolvere le criticità dei lavoratori e dei cittadini”.

 

 

 

Al Presidente
del Consiglio Regionale
Dott. Avv. Nazario Pagano
SEDE

INTERROGAZIONE
(GESTIONE DEL POLO TECNOLOGICO DI GRASCIANO)

“Considerato che
nel territorio della Provincia di Teramo c’è un polo tecnologico attualmente non in funzione e circa sessanta lavoratori in cassa integrazione;

Viste
le problematiche sui costi di gestione riguardanti il riciclaggio e lo smaltimento dei rifiuti, ormai destinati ad altri impianti ed in taluni casi a realtà extra-territoriali;

Visto che
nei Comuni Soci Cirsu è ancora in vigore il regime di tassazione TARSU, per la quale non esiste più dal 1 gennaio 2010 una norma di proroga del regime transitorio previsto dall’art. 1, comma 184, della Legge 296/2006, così come invece prevista per gli anni precedenti;
sarebbe, pertanto, auspicabile l’avvio delle procedure per il passaggio alla Tariffa Integrata Ambientale (TIA), come previsto dall’art. 14, comma 7 del decreto sul federalismo municipale 14 marzo 2011 n. 23, in cui prevedere sistemi di agevolazione fiscale per i cittadini virtuosi;

Considerando che
la vicenda Cirsu-Sogesa ormai ha assunto i connotati di una stucchevole “fiction” dove si alternano “attori” poco credibili e riottosi ad assumersi le proprie responsabilità, i lavoratori ex Sogesa si trovano in una situazione di estremo disagio, pertanto chiedono alla politica una presa di coscienza ed un’attenzione particolare in merito alle problematiche riguardanti l’occupazione e lo stato del polo tecnologico di Grasciano;

Rilevato che
all’uopo, la Sogesa S.p.A.  è stata dichiarata fallita il 26 giugno 2012 ed il Cirsu  è gestito da un Cda avente prettamente funzioni tecnico-amministrative. Inoltre, da qualche tempo, esiste una diatriba tra i vertici Cirsu  ed il curatore fallimentare Sogesa, per la riconsegna del polo.

Viste
le gravi e continue inadempienze del Cirsu, la Regione Abruzzo, ha nominato un commissario che dovrebbe aiutare non solo a snellire le procedure di riattivazione degli impianti, ma anche risolvere le problematiche dei lavoratori . A quanto ci risulta, la suddetta nomina, non è stata funzionale allo scopo, bensì ci sembra quasi un elemento ostativo;

Considerato che
il polo di Grasciano, riconosciuto da sempre come polo strategico, fiore all’occhiello della politica, dovrebbe essere gestito con maggiore trasparenza e lungimiranza;
la politica ed i tecnici nominati dovrebbero assumersi maggiori responsabilità verso i cittadini, la collettività ed i malcapitati dipendenti;
la mission del Cirsu dovrebbe essere quella di attrarre i rifiuti dell’intera provincia di Teramo, di tutelare l’ambiente, i lavoratori, i cittadini e non di perdere energie in rigidi formalismi o in litigi e riappacificazioni con i Sindaci di turno;
la politica deve farsi un esame di coscienza in quanto non si possono lasciare a spasso sessanta lavoratori impiegati in un settore così centrale, come quello dei rifiuti;

i sottoscritti, consiglieri regionali
interpellano
l’Assessore al ramo
per sapere

se e quando avverrà la riattivazione dell’impianto;
come mai la vecchia discarica, con un volume disponibile di 30.000 metri cubi, sia stata chiusa, di chi sono le responsabilità e se qualcuno ha mai pensato alle ripercussioni che ha avuto questo misfatto sui Comuni oppure ai danni arrecati ai lavoratori;
come mai i Sindaci dei Comuni Soci Cirsu hanno disatteso il bando unico per il servizio di raccolta porta a porta predisposto dal Cirsu stesso;
se gli incarichi dati a ditte terze rispettano le disposizioni di legge in materia;
se, in questo contesto, si è reso conto dell’assoluta indifferenza dei Sindaci riguardo alla posizione dei lavoratori”.

Maurizio Acerbo
Cesare D’Alessandro
Antonio Saia

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