Scontri a Roma, teramani condannati: Rosci sospende sciopero fame e sete

davide_rosciTeramo. Davide Rosci sospende lo sciopero della fame e delle sete , protesta non violenta iniziata nei giorni successivi alla condanna, in primo grado, a 6 anni, per gli scontri di Roma dell’ottobre del 2011 . Nella lettera aperta, Rosci ne spiega le ragioni.

 

La lettera
“Nonostante questi ultimi giorni siano stati i più duri della mia vita, posso dire che la mia protesta estrema non è stata vana, anzi. Grazie all’interessamento del Consigliere Regionale Acerbo e del Segretario Regionale Fars del PRC, la mia richiesta è arrivata fino a Roma dove ieri ne hanno discusso con il Segretario Ferrero nella Direzione Nazionale del Partito di Rifondazione Comunista.Il segretario ha assunto l’impegno di proporre a tutte le forze che partecipano a Rivoluzione Civile di far propria la proposta di abolire la legge di devastazione e saccheggio datata anno 1930 e gli altri residui dell’ordinamento penale fascista come già indicato anche nella “lettera” a Ingroia sottoscritta da Haidi Giuliani, dalla madre di Federico Aldovrandi e tanti rappresentanti di associazioni impegnate su questi temi.E’un grande passo in avanti che mi avvicina all’obbiettivo preposto e per questo motivo comunico che sospenderò per circa venti giorni lo sciopero della fame e della sete, per far sì che la cosa venga formalizzata.Qualora tale impegno cadrà nel vuoto, mio malgrado, riprenderò immediatamente questo forma di protesta.Purtroppo ad oggi non sono in grado di sapere se la battaglia per cancellare una legge repressiva e fascista andrà a buon fine, dato che neanche vi è la sicurezza che Rivoluzione Civile entri in parlamento, ma posso già ritenermi soddisfatto del fatto che se ne discuta all’interno di uno schieramento nazionale che si presenterà alle prossime elezioni. Questo è un risultato notevole!Allo stesso tempo non posso nascondere il mio piacere nell’aver visto, oggi come ieri, i partiti comunisti prendere posizione mentre sono costretto, con rammarico, a constatare il silenzio assordante della sinistra radical chic davanti ad una battaglia antifascista e di sinistra oltre che democratica.Sono parole forti, lo sò, ma penso che non basti presenziare il 25 aprile alle commemorazioni per dire di credere in certi valori, a volte bisogna fare come i partigiani, bisogna parteggiare e non restare indifferenti solo per meri calcoli elettorali; il fascismo purtroppo non è stato sconfitto, e la mia sentenza è la riprova, esso risiede ancora nelle istituzioni e si fagocita di repressione, oggi contro i lavoratori in lotta e domani contro gli studenti in piazza, e pertanto và combattuto a tutto campo prima che rialzi la testa e si riannidi nella mente delle persone”.

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