“I commercianti tedeschi – continua il Coordinamento Ciclabili – hanno capito già da tempo che è vero invece esattamente l’opposto, e collaborano attivamente con le amministrazioni comunali per promuovere l’uso della bicicletta. Ma se ancora ce ne fosse bisogno, un nuovo studio, questa volta dagli Stati Uniti, conferma che a guadagnare da una diffusione dell’uso delle bici sono, fra gli altri, anche i commercianti.Tutto il mondo è paese, e anche a Portland, città di più di 500’000 abitanti nello stato dell’Oregon, i commercianti sono soliti ostacolare ogni iniziativa che riduca il traffico o le aree per il parcheggio delle automobili. La dottoressa Kelly Clifton, della locale università, ha deciso di analizzare scientificamente la questione; con il suo team di giovani ricercatori, ha condotto una approfondita inchiesta sulle abitudini dei clienti di bar, ristoranti e “convenience stores”, simili ai piccoli supermercati di quartiere. I risultati della ricerca, reperibili su sito http://kellyjclifton.com, sono chiari: chi si reca negli esercizi commerciali in bici spende, al mese, una cifra maggiore, circa il 25% in più. L’incremento maggiore si registra nei “convenience stores”: mentre l’automobilista medio vi spende 79,37 dollari al mese, questa cifra sale a 105,66 dollari per i ciclisti. La spiegazione di questo fenomeno è semplice: i ciclisti fanno meno acquisti in ogni singola visita, ma proprio per questo tornano più spesso al negozio; in questo modo, hanno più occasioni di fare acquisti imprevisti, e alla fine del mese spendono quindi di più. Sarebbe importante fare questi studi anche nelle città Italiane, per diffondere il messaggio che le bici, ed i pedoni, fanno bene anche al commercio. D’altra parte, chi vorrebbe passeggiare, guardare le vetrine, entrare nei negozi, lungo una strada rumorosa, trafficata e puzzolente?”
Secondo CciclAT “a Teramo, e nelle altre città della Provincia, evidentemente non la pensano così. Nella città capoluogo la riapertura al traffico della centralissima via Capuani, chiesta dai commercianti, e concessa dall’amministrazione comunale, come panacea di tutti i mali del commercio cittadino, sembra non aver risollevato le sorti economiche dei negozianti, i quali, evidentemente, non hanno ben capito che il problema non è certo la pedonalizzazione. A Giulianova, invece, nonostante la raccolta di oltre 1.000 firme per la chiusura al traffico automobilistico di Corso Nazario Sauro, al Lido, l’amministrazione tergiversa, anche a causa dell’ostracismo di qualche commerciante. Eppure la zona è servita da numerosi parcheggi a pochi metri dal Corso, e la cittadina manca di un “salotto buono” per il passeggio e la socializzazione. Lo stesso accade a Roseto degli Abruzzi, dove addirittura la “strada del commercio” è la trafficatissima SS16, dove trovare un parcheggio è più difficile che azzeccare un terno al lotto. Va detto, in quest’ultimo caso, che l’amministrazione ha pedonalizzato una parallela della “nazionale”, collegando alcune piazze interne, creando così una piacevole passeggiata dove sono fiorite numerose nuove attività commerciali. In ogni caso, un po’ ovunque, regna l’idea che recarsi in auto fino a davanti al negozio favorisca il commercio, peccato che il “davanti al negozio” è quasi sempre un’utopia, vista la carenza cronica di parcheggi nei congestionati centri urbani, e così la gente preferisce, una volta salita in auto, a recarsi nei centri commerciali dove di parcheggi ce n’è a centinaia. Eppure, senza scomodare gli studi statunitensi, basterebbe guardare a realtà italiane come Bologna o Bergamo, o, ancora più vicine, San Benedetto del Tronto, dove la pedonalizzazione, con la possibilità di percorrenza per le biciclette, non ha “affossato” il commercio cittadino, ma lo ha al contrario rivitalizzato, facendo rinascere, inoltre, rapporti e relazioni sociali che le città “autocentriche” avevano fatto scomparire”.
Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano, quindi, si augura che “il nuovo anno porti a una decisiva inversione di tendenza nelle nostre città, in modo che le stesse diventino realmente città “del pedone e della bici” e quindi a misura d’uomo. Ne guadagneremo in serenità, salute e buonumore, e saremo anche più propensi a spendere nei negozi finalmente liberati dall’assillo del traffico”.