Crollata la parte di sud est del tetto, la facciata sud del fabbricato si è spezzata e viene sorretta solo dall’impalcatura. Ed è proprio quest’ultima che ha evitato che la struttura crollasse del tutto, almeno per quanto riguarda la porzione di più recente costruzione. Mentre quella più datata, realizzata nell’immediato dopoguerra utilizzando pietre e malta è ancora in piedi, pur presentando i segni dell’usura. L’edificio rappresenta un pericolo per chi si trova a passare da queste parti.
Un primo crollo c’era già stato un mese fa circa, in conseguenza alla prima vera mareggiata autunnale. Ieri la situazione e peggiorata ulteriormente. Ad accorgersi del nuovo cedimento sono stati alcuni passanti che avevano sentito strani scricchiolii, notando il distacco di una parete. Ma ad impressionare di più è stato soprattutto il fatto che si sia spezzata parte delle fondamenta, a conferma che l’edificio non ha più una stabilità e che da un momento all’altro potrebbe crollare del tutto.
Della questione sono stati informati gli uomini dell’ufficio locale marittimo di Roseto. Il comandante Giovanni Minonne nelle prossime ore invierà una relazione al Comune, che in questo caso ha la competenza, per adottare gli opportuni provvedimenti.
Il fabbricato è di proprietà di un imprenditore teramano che anni fa acquistò i terreni dagli eredi Migliorati con l’intenzione di presentare un progetto di sviluppo armonico nel settore turistico, preservando il territorio. Ma con l’istituzione della Riserva Naturale del Borsacchio sono cambiate le regole. Resta il fatto che tutta l’area è soggetta al fenomeno dell’erosione. La mareggiata di queste ore ha inghiottito altri metri di terreni che un tempo venivano coltivati.