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Teramo, un “tecnoparco” per aiutare le impese nel processo di ricostruzione

Le Province del centro Italia colpite dal sisma, su iniziativa della Provincia di Rieti e del FICEI, il consorzio industriale aretino, si sono riunite a Roma, nella sede dell’UPI, per approvare le linee guida del progetto TECAP al quale ha aderito anche Teramo.

Obiettivo dei soggetti promotori, sulla scia delle esperienze realizzate in Friuli, in Umbria e in Emilia Romagna nella fase del post terremoto, è quella di realizzare un “tecnoparco” che andrà ad occuparsi di sostenere le attività d’impresa nelle aree impegnate nel processo di ricostruzione.

Una piattaforma logistica, tecnologica, produttiva e formativa che, facendo leva sulle risorse esistenti (Università e centri di ricerca), sviluppi servizi e strategie a supporto del sistema produttivo in un territorio, quello dell’Appennino centrale, con conclamate fragilità ambientali.

“Le positive esperienze realizzate in alcune regioni come il Friuli, l’Umbria e l’Emilia Romagna negli scorsi anni hanno dimostrato che l’impegnativo e complesso processo di ricostruzione dei centri colpiti nell’Appennino Centrale deve mettere al centro i problemi delle imprese e del mondo del lavoro per evitare che mentre si ricostruisca si perdano aziende ed economie – dichiara Mario Nugnes, consigliere provinciale delegato al  progetto – per evitare lo spopolamento e la desertificazione imprenditoriale piani, progetti, iniziative e finanziamenti destinati all’area terremotata devono essere mirati al rapido raggiungimento di precisi obiettivi: quindi sostegno e rilancio degli operatori e delle imprese colpite e danneggiate dagli eventi sismici; la permanenza stabile e duratura delle popolazioni e di un tessuto dinamico e qualificato di Micro e PMI; la crescita delle realtà economiche e produttive locali tramite la riqualificazione delle micro e piccole-medie imprese esistenti e la promozione di nuove fortemente innovative ed impegnate nella difesa del suolo e della sistemazione idro-geologica del territorio, in attività silvo-pastorali ed agricoltura, nel turismo e nei servizi”.

Il  “TECNOPARCO”, quindi, dovrebbe svolgere strategicamente il compito di struttura propulsiva, organizzatrice e gestionale nello svolgimento di attività che favoriscano questi obiettivi. “Siamo in una fase embrionale, noi abbiamo coinvolto l’Osservatorio Astronomico e l’Università ma contiamo di allargare questo nucleo promotore per arrivare a formulare delle proposte che tengano conto delle esigenze specifiche del nostro territorio” chiosa Nugnes.