Ultima fase dei lavori di sistemazione di un primo tratto dell’alveo del fiume Tordino, in prossimità dei ponti della Statale 16 e ferroviario.
Liberate altre 4 arcate dai sedimenti e dagli arbusti che ostruivano il regolare deflusso delle acque soprattutto durante le piene. Rimesso in asse un tratto di oltre 300 metri di letto del Tordino e ripuliti gli argini a ridosso di un piccolo nucleo urbano con l’eliminazione di parte del canneto che era una delle cause che contribuivano a rigonfiare il fiume durante le abbondanti piogge.
I lavori, decisi dal Genio Civile della Regione, verranno ultimati entro 24-48 ore, non appena sarà completamente richiuso l’alveo che il Tordino aveva scavato a ridosso dell’argine sud, determinando anche l’erosione di una vecchia strada che costeggiava questa sponda. Per gli abitanti della zona che avevano più volte chiesto a gran voce un intervento per ripulire le arcate, un bel sospiro di sollievo lo possono tirare. Tuttavia c’è chi si aspettava qualcosa in più per ciò che concerne le opere di messa in sicurezza che riguardano il fiume.
“Qualcosa in più in effetti andrebbe fatto”, dice Mario Spada, residente, “parlo soprattutto per la zona più a monte dove il Tordino ha eroso terreni coltivati. E penso anche al fatto che forse andavano riaperte le arcate più a nord, quelle nel territorio di Giulianova. Certo, la situazione è migliorata rispetto a due settimane fa. Spero, tuttavia, che venga tolto del materiale anche alla foce”.
A proposito di foce, l’ultima mareggiata ha abbattuto il cordolo che si era formato in occasione della piena di tre settimane fa, con deviazione di oltre 45 gradi verso Giulianova. Il delta del Tordino è quasi tornato in asse naturalmente. Ma secondo gli abitanti della zona bisognerebbe eliminare ancora uno strato di sedimenti che hanno ricoperto di oltre 3 metri l’ultimo tratto del fiume.