Una situazione diventata ingestibile che, con l’avvicinarsi delle festività natalizie, potrebbe creare un vero e proprio caos nei presidi ospedalieri della provincia.
Il NurSind Teramo torna ad alzare la voce in merito al problema cronico della carenza di personale in seno alla Asl che, nonostante le promesse e l’annuncio del prossimo concorso per l’assunzione di infermieri, non ha visto sostanziali miglioramenti ed è anzi peggiorata a seguito della conclusione di oltre 80 contratti a tempo determinato nel mese di settembre.
La decisione della Asl di non rinnovare il contratto a infermieri e operatori socio-assistenziali, infatti, ha arrecato notevole danno alla gestione efficiente di molti reparti, con la maggiore sofferenza riscontrata soprattutto nei Pronto Soccorso dei quattro presidi ospedalieri della provincia di Teramo, nei reparti di Medicina/Lungodegenza di Atri, Sant’Omero e Giulianova, nella Rianimazione di Teramo e nella Cardiologia/Utic di Giulianova.
“Appare indispensabile”, dice il segretario provinciale Nursind Giuseppe De Zolt, “il ricorso a personale con contratto a tempo determinato, per garantire il regolare ed efficiente svolgimento del lavoro nei quattro presidi ospedalieri e ci si chiede perché, a fronte della proclamata virtuosità della Asl di Teramo che è ancora ben lungi dallo sforare il tetto di spesa previsto dalla Regione per il personale, questa si ostini a non far luogo all’assunzione a tempo determinato di personale infermieristico nelle more della procedura concorsuale, che presumibilmente si concluderà nel giugno prossimo”.
Per il sindacato degli infermieri, infatti, è indispensabile intervenire con urgenza soprattutto in vista delle imminenti festività natalizie, assumendo almeno 20 tra infermieri e Oss per poter garantire da un lato l’assistenza che il personale fornisce ai pazienti h24 e 365 giorni l’anno, dall’altro le richieste di ferie da parte dei dipendenti che da tempo sono costretti a lavorare in condizioni davvero difficili.
“Chiediamo che i vertici aziendali e la Regione, ciascuno per quanto di competenza”, conclude De Zolt, “intervengano in maniera efficace ed incisiva, ponendo rimedio a questo disagio che, oltre a produrre effetti sul personale stremato, rischia di riverberarsi sulla qualità dei servizi resi e quindi sull’utenza finale. Se non saremo ascoltati, e se non riceveremo una risposta tempestiva da parte delle istituzioni coinvolte, Direttore Generale in primis, siamo determinati a dichiarare lo stato di agitazione sindacale di tutto il comparto”.