L’antico edificio che un tempo ospitava la scuola elementare “Acquaviva”, su viale Orsini a Giulianova, cade a pezzi.
Acquistato 7 anni fa dall’imprenditore pinetese Arangiaro per una cifra pari a 2milioni e mezzo di euro, l’immobile che avrebbe dovuto essere abbattuto o ristrutturato per creare appartamenti e locali commerciali non può essere “modificato”.
Esiste un vincolo della Sovrintendenza delle belle arti che non consente alla proprietà (lo storico edificio fu acquistato all’asta dalla società Giaro componenti srl che fa capo appunto all’imprenditore Arangiaro) di pianificare l’investimento che era stato programmato. Tant’è che c’era stato anche un ricorso al Tar, un paio di anni fa, per chiedere l’annullamento dell’atto di vendita.
In giudizio furono chiamati il Comune di Giulianova, la Giulianova Patrimonio la società partecipata dell’ente che ebbe l’incarico di eseguire l’asta, il ministero dei beni culturali e turismo.
ùLa Sovrintendenza aveva espresso parere negativo al piano di recupero presentato dalla proprietà, rendendo di fatto vano l’investimento programmato. Da qui dunque il ricorso al Tar da parte della Giaro componenti. Sta di fatto che a distanza di 7 anni dalla vendita dell’immobile, la vecchia scuola Acquaviva è diventata ormai una piccionaia, vandali che imbrattano muri, parti di calcinacci che si staccano dai cornicioni.
L’edificio si trova nel cuore del lido di Giulianova, nelle immediate vicinanze di piazza Fosse Ardeatine, un luogo di pregio e strategico per possibili investimenti nel settore residenziale e commerciale. La vicenda non si è ancora sbloccata. Il Comune chiaramente si è costituito contro l’annullamento dell’atto di vendita. Novità sono attese con gli inizi del nuovo anno.