“Continuano senza sosta le nomine e gli incarichi elargiti da questo Governo regionale che adesso addirittura riesuma uno storico, “discusso” e “chiacchierato” personaggio della politica pescarese come Giorgio D’Ambrosio all’interno di Abruzzo Sviluppo.
Personaggio già condannato e decaduto e incompatibile da tutte le sue cariche istituzionali per reati contemplati nella Legge Severino”. Questa la denuncia sollevata dai consiglieri regionali di Forza Italia Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri che dichiarano quanto segue: “Se dovesse corrispondere al vero la notizia della nomina dell’ex Presidente ACA (Azienda Comprensoriale Acquedottistica) all’interno della società in house Abruzzo Sviluppo saremmo di fronte ad una scelta inopportuna, inqualificabile e deplorevole che offende la politica e le stesse istituzioni regionali.
A questa presumibile nomina si aggiunge anche quella del dottor Luciano Procacci quale nuovo presidente del Collegio sindacale sempre di Abruzzo Sviluppo. Da beneficiario diventa controllore. Infatti dalla graduatoria pubblicata per fondi microcredito ‘Competitività regionale e Occupazione’ si evince come sia classificato (n. 659) per usufruire attraverso lo scorrimento di specifici fondi. In questi anni di governo di centrosinistra sulle nomine presso gli Enti regionali abbiamo assistito a delle telenovele. partiamo dal recente congedo anticipato da consigliere di Abruzzo Sviluppo del direttore della Cna Di Costanzo (sulla cui nomina avevo sollevato l’inopportunità politica ed etica essendo il Cna beneficiario di fondi regionali) avvenuto proprio in concomitanza dell’approvazione del bilancio 2016, che il Codice Civile prevede entro il 30 aprile mentre si approva in ritardo solo il 22 novembre. Anche qui rimangono ignote le motivazioni delle dimissioni.
Come rimangono immotivati gli allontanamenti per gli altri Direttori e responsabili quali la Gerardis, Savini, Cipollone, Ciancaione, Ruffini. A ciò aggiungiamo l’ultimo episodio di una serie di nomine che vengono sistematicamente “impugnate” dalle Procure come la recente vicenda che vede coinvolto il Rettore Luciano D’Amico, ex presidente TUA”.