Pineto. Una “Card del Cerrano” come strumento di marketing territoriale capace di mettere in rete le peculiarità e le eccellenze del comprensorio, convenzionando tutti i portatori di interessi, dagli albergatori ai produttori locali, dalle aziende agrituristiche ai balneatori fino agli esercizi commerciali.
È questa l’idea lanciata dal presidente del Consiglio comunale di Pineto Ernesto Iezzi all’indomani di “Habitat 2012”, la manifestazione che si è tenuta nella cittadina adriatica lo scorso 27 ottobre e durante la quale è stato avviato il percorso della candidatura alla Certificazione europea CETS (Carta europea per il turismo sostenibile) per le Aree Marine Protette.
“Ho riscontrato – afferma in merito Iezzi – una grande convergenza sulle finalità e sugli obiettivi relativi alla certificazione dell’intero comprensorio del Cerrano. Un’unità d’intenti espressa con i diversi interventi degli assessori regionali, dei referenti politici locali e dai diversi relatori appartenenti al mondo universitario e scientifico”.
Nella circostanza il presidente del Consiglio comunale di Pineto ha ricostruito minuziosamente il percorso della candidatura Unesco dell’area Atri-Cerrano. “Sebbene – prosegue – i primi pareri facciano presagire che le possibilità di proseguire l’iter della candidatura siano esigue, la piattaforma culturale, ambientale e naturalistica che sottende tale competizione è la stessa della candidatura alla CETS con l’adesione anche del territorio di Roseto degli Abruzzi per via della Riserva del Borsacchio. La mission della candidatura a patrimonio dell’umanità è quella di far emergere forme di dialogo tra i tre Comuni orientate verso una visione integrata del territorio sotto il profilo culturale, turistico e promozionale”.
Secondo Iezzi, si tratterebbe di una visione venuta meno da subito, tanto che tutti i timidi tentativi si sarebbero spenti sul nascere. Da qui l’idea di dar vita alla Card del Cerrano, con la quale offrire ai turisti una scontistica del 10% sui servizi e sui prodotti del territorio. “La card – precisa il presidente – dovrebbe far capo al sito www.cerranocard.com, da realizzarsi con la compartecipazione dei tre Enti Comunali interessati, costantemente aggiornato e caratterizzato da una serie di link correlati contenenti tutti gli orari dei musei, gli eventi, i percorsi naturalistici, le manifestazioni, i servizi e le escursioni del Cerrano. Il turista deve avere la netta percezione di fruire di un’intera area pregiatarappresentata da ben due aree protette (Riserva dei Calanchi ed AMP), da una stupenda Città d’Arte quale Atri con i suoi beni architettonici e i suoi siti archeologici, dai due preziosi borghi medioevali di Silvi Paese e Mutignano, dalla Torre aragonese del Cerrano e da un sistema di pinete davvero unico sul litorale abruzzese”.
Iezzi è infatti del parere che, in questa fase di riordino delle Province, per superare la marginalità delle Terre del Cerrano bisogna orientarsi verso una maggiore coesione nella gestione del territorio e dei servizi, sviluppando una visione di più ampio respiro: quella della gestione integrata del comprensorio del Cerrano.
“Sono fermamente convinto – precisa in proposito – che in un’area regionale (intesa in termini di geografia economica) così pregiata e coesa, rappresentare la costa pregiata della Provincia dell’Aquila sarà anche un punto di forza. Al momento, comunque, si sconta il ritardo di qualsiasi forma di dialogo volta verso questa direzione tra le tre Amministrazioni Comunali, ritardo che potrebbe rendere più difficile superare in ogni caso la naturale marginalità del Cerrano, a prescindere dalla Provincia di appartenenza”.
Lo sviluppo dell’idea della Card del Cerrano, demandato alla AMP Torre del Cerrano, potrebbe rappresentare un timido ma efficace viatico verso una politica unitaria di questo territorio.