Giulianova, i 50 anni della Piccola Opera Charitas. E il Villaggio della Solidarietà si fa attendere

villaggio_solidarietaGiulianova. “Sono passati cinquant’anni da quando Padre Serafino Colangeli diede inizio, a Giulianova, all’esperienza della Piccola Opera Charitas, un nido d’amore nato per dare sollievo e garantire vita dignitosa a coloro che egli chiamava i più piccoli”.

Il sindaco Francesco Mastromauro annuncia così l’importante appuntamento in programma per domenica. Alle ore 11, al Santuario Maria Ss.ma dello Splendore, il Vescovo di Teramo-Atri, mons. Michele Seccia, presiederà la Celebrazione Eucaristica in occasione del 50° anniversario della fondazione della Piccola Opera Charitas.

“In mezzo secolo” ha aggiunto il primo cittadino “la Piccola Opera ha compiuto passi da gigante ed oggi è una realtà estremamente articolata, attiva nel campo sanitario e nell’assistenza delle persone in difficoltà con l’Istituto di riabilitazione, la Cooperativa sociale, la Mensa dei poveri e la Casa famiglia di Chieti, come nella cultura, con il Centro culturale S. Francesco e il Museo d’Arte dello Splendore. L’ultimo, grande sforzo di Padre Serafino, noto persino nella lontana Cina per le sue tante e benemerite opere fu dedicato alla Residenza Sanitaria Assistita di Villa Volpe, un Villaggio della Solidarietà destinato ai lungodegenti inaugurato nel 2006 ma ancora, e inspiegabilmente, in attesa delle autorizzazioni da parte della Regione per entrare in funzione. E ciò nonostante io abbia firmato, il 14 gennaio, l’autorizzazione all’esercizio dell’attività socio-sanitaria della struttura relativamente ai 30 posti letto presenti nel corpo A del fabbricato. E nonostante la stessa Regione abbia dato rassicurazioni al consigliere Claudio Ruffini, nell’interrogazione del 1 marzo scorso, concludendo che la struttura poteva aprirsi. Ed allora, torno a sollecitare il governatore Chiodi affinché si adoperi per consentire che il Villaggio della Solidarietà entri nella sua fase operativa. Per realizzare, così, l’ultimo, grande sogno di Padre Serafino”.

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