La richiesta per un fondo triennale di 500 milioni l’anno per gli investimenti sulle strade e della riserva per le scuole superiori del 30% delle risorse nazionali destinate all’edilizia scolastica.
Nel giorno dei funerali dell’ultima vittima della strada, con il tragico incidente sulla provinciale 22 nel quale ha perso la vita il giovane Mattia Loschiavo, il presidente della Provincia di Teramo, torna a parlare di sicurezza, riproponndo in tutta la sua drammaticità le contraddizioni di un Ente, le Province, che, non sono in condizioni di garantire i servizi essenziali nonostante la conferma della levatura Costituzionale.
Questo pomeriggio, infatti, il Consiglio provinciale sarà chiamato ad approvare un bilancio preventivo 2017 che si contraddistingue per il “peso” economico dei fondi straordinari per il terremoto e il maltempo – che sono però vincolati alla riparazione dei danni – e l’inadeguatezza delle somme destinata alla manutenzione.
“In queste circostanze il dolore e il cordoglio prevalgono su ogni altra valutazione”, ha detto Renzo Di Sabatino, “troppo tragico l’accaduto: naturalmente saranno gli inquirenti a stabilire le dinamiche dell’incidente ma non c’è conforto di sorta. Com’è noto la Provincia aveva in programma l’avvio di un cantiere proprio su quella strada rinviato di qualche giorno a causa delle precipitazioni atmosferiche della scorsa settimana. In questi mesi molte Province italiane, a causa della mancanza di risorse per le manutenzioni ordinarie, che sono quelle che garantiscono sicurezza e transitabilità, hanno chiuso le strade particolarmente ammalorate e imposto limiti a 30 chilometri orari. Una decisione drastica che comporta ulteriori disagi ad una moltitudine di cittadini. Anche noi stiamo pensando a misure simili, almeno fino a quando non si risolve la vertenza aperta dalle Province con il Governo con la restituzione delle nostre risorse; le entrate da Ipt e da addizionale Enel che incassiamo ma che devolviamo allo Stato. Anche sul bilancio che approveremo questa sera contiamo circa 35 milioni di euro per il ripristino dei danni da terremoto e maltempo ma appena 5 milioni e mezzo per la manutenzione ordinaria. Una situazione insostenibile e contraddittoria che se non trova una soluzione ci metterà di fronte a scelte obbligate”.