Le onde hanno eroso un altro lembo di terra, raggiungendo anche il vecchio fabbricato che si incontra quasi a metà della Riserva, un tempo abitato da una famiglia di contadini, è in parte imploso.
A mantenerlo parzialmente in piedi l’impalcatura che fece sistemare per una questione di sicurezza Sabatino Cantagalli, proprietario dell’aree acquistate dagli eredi Migliorati. Le mareggiate degli anni precedenti avevano già inghiottito un vecchio fabbricato che sorgeva accanto alla vecchia casa colonica e una rimessa per le attrezzature.
La situazione è notevolmente peggiorata negli ultimi tre anni. E c’è il timore che con una prossima mareggiata, soprattutto se da Levante, la casa possa implodere del tutto. Va sottolineato anche un altro aspetto, a conferma della gravità del fenomeno erosivo. Rispetto alle carte catastali, mancano complessivamente circa 4 ettari di aree su una linea di costa di oltre 3 chilometri. L’erosione in questo tratto di spiaggia, in piena Riserva Naturale del Borsacchio, si è accentuata.
Oltretutto qui manca ogni forma di protezione, Non ci sono barriere soffolte, né scogliere emerse. Nel 1984 vennero realizzati dei pennelli nell’ambito di un intervento di ripascimento morbido. E anche in questo caso, lavori del tutto inutili, miliardi di vecchie lire gettati letteralmente in mare, senza alcun risultato.
Oggi restano i pennelli che non garantiscono alcuna protezione. Intanto l’erosione avanza, porta via ampie porzioni di spiaggia e di terreni coltivati.