Notaresco, il sindaco Di Bonaventura sollecita la Regione: “Svuotate i capannoni Cirsu”

Non intende cedere di un millimetro il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura che torna con forza ad affrontare il tema che riguarda il Cirsu.

Chiede con decisione alla Regione di provvedere allo svuotamento dei capannoni dell’impianto di Grasciano, soprattutto dopo i recenti sopralluoghi da parte di Arta, Asl e Provincia. Gli accertamenti hanno evidenziato che il polo versa in pessimo stato ed è ancora pieno di rifiuti datati e ammassati negli stabilimenti Cirsu.

Le autorità competenti confermano la presenza di forti emissioni odorigene e i conseguenti rischi sul piano dell’inquinamento, inclusa la necessità di provvedere con urgenza allo svuotamento delle acque meteoriche che minacciano la stabilità dell’invaso di nuova realizzazione.

“Ho chiesto alla Regione di assumere in via definitiva”, sottolinea il primo cittadino di Notaresco, “tutti i provvedimenti necessari ad assicurare la pulizia e la totale messa in sicurezza del sito di Grasciano, nel rispetto dell’ambiente e della salute umana. Si tratta di un provvedimento non più differibile, che porterà beneficio alla mia comunità e all’intera vallata mettendo fine alle emissioni odorigene e ai rischi di contaminazione ambientale, atteso che il problema non riguarda solo i cittadini di Notaresco ma quelli di tutta la provincia teramana”.

Di Bonaventura ritiene inaccettabile che gli impianti Cirsu siano lasciati alla stregua di vecchi “letamai” e non trattati con le migliori tecniche disponibili secondo le prescrizioni di legge.

“Non siamo la terra di nessuno”, sbotta il sindaco, “Per questo, continueremo a tenere alta l’attenzione, a sollecitare e monitorare, affinché a seguito dei sopralluoghi e dei verbali siano puntualmente adottati i necessari atti conseguenti da parte del competente Ente regionale. Né è ipotizzabile attendere gli esiti delle intricate vicende giuridico-amministrative, che seguiranno il loro corso, se non si vogliono mettere in serio pericolo il territorio e i cittadini”.

Il polo di Grasciano è stato affidato dalla Regione alla Deco di Rodolfo Di Zio. Ma un ricorso del CSA, il precedente gestore degli impianti, ha bloccato la procedura di affidamento. La situazione di stallo va avanti da mesi.

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