Gli approfondimenti delle Fiamme Gialle ascolane (nel settembre del 2011 finirono in manette per bancarotta fraudolenta i fratelli Sandro e Nicola Sansoni, titolari del marchio “Jean Klebert”) avrebbero dimostrato il coinvolgimento diretto nel crac di alcuni componenti della famiglia di imprenditori ascoliani Scaramucci. Parte dei proventi, secondo l’indagine, sarebbe stata reinvestita con la compiacenza di prestanome in attività di intrattenimento, come il Gattopardo di Alba Adriatica e Bagni Medusa di San Benedetto del Tronto. Inoltre, grazie alla collaborazione di autorità giudiziarie straniere, è stato chiarito che parte delle somme distratte dal patrimonio di una delle società fallite sarebbe stata accredita nel conto svizzero “Ghianda”, intestato al consulente di Sansoni, e impiegata, mediante due società fiduciarie, per l’acquisto di una palazzina a Piacenza.